Elezioni comunali, fermi alle schermaglie, il dibattito non decolla
Poche novità dalla politica locale in vista delle prossime elezioni amministrative, se non la discesa in campo di una lista pare promossa da un pezzo della Lega e da Forza Nuova. Si chiama Prima Castello. Si definisce lista civica, ma da come si presenta – persone e parole d’ordine – il taglio sembra essere quello di una commistione nazional-fascista, quindi: populismo, anti europeismo, xenofobia.
Dalle parti dei Democratici per Castello, non trapela nulla. Certamente si discute, ma dei temi in discussione non ne sa nulla l’opinione pubblica… e nemmeno i semplici iscritti al Pd, il partito più rappresentativo della coalizione. Il silenzio riguarda sia il programma che la lista e la squadra del nuovo sindaco, se vincerà le elezioni. Una delle spiegazioni può essere che le varie anime di questo “listone” non riescono a ricomporre il quadro, dopo primarie molto combattute, risolte con un esito di impegnativa e non scontata lettura.
Ieri sera, invitato, ho assistito alla presentazione della lista Cambiamo Insieme, capitanata da Enzo Minardi. Mi è parso interessante che questa iniziativa si sia svolta nel Palazzo Ginnasi, il palazzo più prestigioso di Castel Bolognese, e con una storia alle spalle. Finalmente ho potuto vedere una ristrutturazione che non so se si possa dire, essere stata ottimale. Comunque il Palazzo mantiene il suo fascino e credo sia il caso di riuscire, in futuro a farlo vedere a qualcuno. Tornerò a parlarne.
Questo raggruppamento, Cambiamo Insieme, è un poco più avanti degli altri: ha presentato una bozza di programma e una lista di candidati consiglieri. Va detto che la presentazione della lista di destra-destra, gli ha tolto una bella castagna dal fuoco, legittimandola maggiormente agli occhi di una opinione pubblica più vasta.
Dell’iniziativa, mi hanno colpito due affermazioni, di segno diverso. La prima che ha fatto notare il fatto che l’incontro si sia svolto nel “Palazzo dei Comunisti”, quasi che avesse assunto il significato della conquista del Palazzo d’Inverno. La seconda che ha evidenziato come, nei comuni della Regione, Castel Bolognese sia visto come il paese dove non cambia mai nulla. In sostanza un paese fermo, senza identità, che si ricorda solo perché ad attraversalo in auto “ci vuole mezz’ora” (oppure, aggiungo io, per la concentrazione di prostituzione di strada).
Ora si attendono le mosse dei Democratici per Castello.
Ps – Questo sito svolge, in parte, una funzione di informazione, quindi di servizio ai cittadini che lo frequentano. Siccome questo è fuori di dubbio, mi risulta molto strano che, a suo tempo, Daniele Meluzzi, uno dei tre candidati alle primarie del Centro Sinistra, quello poi risultato vincente, anche se di stretta misura, abbia scelto di non rispondere alle domande che gli avevo posto, da pubblicare poi nel blog. D’accordo, alcune domande erano impegnative, nel senso che volevano testare il tasso di sinistra dei candidati, e anche di Meluzzi. Ma certamente nulla di strano nel panorama informativo. Mi chiedo ancora se la scelta di non rispondere sia stata una dimenticanza del suo, per altro efficiente staff, se abbia rivestito un senso dispregiativo nei miei confronti, oppure se l’interessato abbia ritenuto non conveniente rispondere. Naturalmente, quelle domande restano in campo, in attesa di una non obbligata, ma gradita risposta.