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Cose di sanità

Tredozio - Casolare di campagna
Tredozio – Casolare di campagna

Da alcune settimane ho pensato di dare spazio al tema della sanità. Ho iniziato con “Ausl unica“, sondaggio dove sostenevo il diritto dei cittadini di essere informati dalle proprie amministrazioni circa gli effetti della possibile unificazione delle Ausl di tutta la Romagna in una unica azienda.
Qualche commento su FB, poche risposte al sondaggio (Ved. A lato). Forse è stato mal posto, forse il tema non interessa poi così tanto; va rilevatoche le 11 risposte al sondaggio sono unanimi nel ritenere che le Amministrazioni comunali debbono informare su tale tema i cittadini.

Poi in “Sanità, cosa cambia” ho informato, per interposta persona, circa gli indirizzi generali della riforma, così come enunciati dal Direttore generale dell’Ausl ravennate ad una riunione dei Consigli Comunali della Bassa Romagna. Affermavo che col tempo risulterà sempre più chiaro come uno dei cardini della discussione sulla nuova riforma saranno i servizi dislocati nel territorio, quindi le strutture di prossimità, le così dette Case della Salute. Successivamente ho inviato ad una lista di contatti i dati di una ricerca effettuata da Opendatabassaromagna nei siti del Ministero della Sanità, sempre sul tema dei contenuti della riforma.

A seguito di queste iniziative, certamente modeste, registro e porto all’attenzione dei lettori il contributo di Giacomo Giacometti, un amico, ex collega assessore, sempre attento a queste problematiche. In riferimento alla paventata riforma sanitaria e ai dati divulgati da Opendatabassaromagna, dice Giacomo: “Resto tuttavia convinto che la scelta di ridurre i posti letto derivi da motivi meno nobili. Bisogna risparmiare!!!! Io posso anche stare al gioco, ma mi devono prima convincere come potenziano la medicina di base (case della salute, assistenza domiciliare e quant’altro), come intendono risolvere il problema della prossimità dei servizi, come si organizzano i reparti di degenza e come si muovono gli specialisti negli ospedali del territorio.
Questa storia della riorganizzazione dei reparti in Piattaforme, mi sa tanto di ritorno alle vecchie corsie di ospedale dove trovavi ogni tipo di degente con ogni tipo di patologia. Ecco, vorrei che i nostri sindaci ponessero più attenzione a questi problemi. Il tema delle risorse è importante ma non può comportare solo calo dei servizi e della loro qualità, ma anche meno sperperi e più organizzazione.”

Un commento

  1. condivido le argomentazioni di G.Giacometti.L’ESPERRIENZA FATTA DA sINDACO MI DICE CHE PROMETTONO POI NON TUTTO VA COME SI ERA DETTO. Vedi con la chiusura dell’Ospedale di C.Bolognese;si era detto vi faremo un ottimo servizio sul territorio con la Residenza Sanitaria Assistita.Fu fatta ma di sanità aveva ben poco basti dire che il Medico che seguiva la struttura ,quando c’era,era un ANASTESISTA. Poi la struttura è stata chiusa .Successivamente presa dalla ASP,QUINDI NUOV E SPESEPER RISTRUTTURATE IL FABBRICATO PER ADEGUARLO ALLO SCOPO PER CUI VOLEVA DESTINARLO LA ASP. Bisogna vigilare bene e non fidarsi troppo delle promesse! A quando un’assemblea pubblica ? Quando tutto sarà gia deciso?

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