Circonvallazione, le promesse di Errani
Comincio a crederci. Lunedì scorso al Teatrino del vecchio mercato di Castel Bolognese, il presidente della Regione Vasco Errani, l’assessore regionale ai trasporti Alfredo Peri e il presidente della provincia di Ravenna Francesco Giangrandi hanno fatto il punto sulle “grandi” opere che riguardano Castel Bolognese. Si è parlato dei tre sottopassi ferroviari per la realizzazione dei quali stanno partendo i lavori (speriamo uno per volta al fine di evitare eccessivi disagi alle attività economiche e alle famiglie circostanti); della rotonda, là dove via Borello incrocia la via Emilia per la cui realizzazione sono in corso le pratiche di esproprio.
La curiosità dei numerosi convenuti riguardava però il casello autostradale e la variante cittadina della via Emilia. Debbo dire che l’attesa non è andata delusa. Sono state dette parole importanti che, tenuto conto della riconosciuta serietà delle persone che le hanno pronunciate, inducono ad un ragionevole ottimismo.
Circa la realizzazione del casello, che sorgerà a Castelnuovo nel territorio di Castel Bolognese, c’è l’accordo di tutti gli enti interessati, Regione, provincia di Ravenna, Imola e Società Autostrade che si accollerà il costo. Avverrà nell’ambito della costruzione della quarta corsia autostradale da Bologna alla diramazione per Ravenna. Un’opera utile per alleviare l’imbottigliamento del traffico in quel tratto di autostrada. Per quanto riguarda la circonvallazione gli astanti hanno riconosciuto come questa opera debba essere realizzata almeno assieme all’apertura del casello, convenendo che questa nuova porta autostradale farà ancora aumentare il traffico su Castel Bolognese. Anche in ragione di questo, hanno dichiarato che per la Regione la variante castellana è prioritaria.
Abbiamo un punto a favore costituito dal fatto che l’Amministrazione comunale ha redatto a sue spese il progetto preliminare e lo screening ambientale. Questi atti potrebbero giocare a favore dell’inserimento dell’opera nel prossimo piano quinquennale dell’Anas. Sarebbe però ancora meglio se si aprisse una finestra nel piano attuale, visto che l’Anas rinvia da tempo l’appuntamento del nuovo piano. Il punto vero di questo problema è trovare i soldi che servono per realizzarla: 35-40 milioni di euro. La via Emilia è una strada statale, quindi del Governo che la gestisce tramite l’Anas. Da questo deriva il fatto che l’Anas deve mettere i soldi. Nella finanziaria del 2010 soldi all’Anas il Governo non ne ha dato. Nemmeno un euro.
Io penso che al punto in cui stanno le cose, non si tratti di fare polemica politica. Certamente Tremonti ha i suoi problemi nel far quadrare i conti, bisogna convenire che questi sono tempi difficili. Occorre che tutte le forze politiche facciano la loro parte: quelle di opposizione e quelle al governo. Abbiamo la fortuna che a livello di Castel Bolognese questa unità si è realizzata. Tutte le forze politiche impegnate nella campagna elettorale per eleggere il nuovo Consiglio Regionale, coinvolte dal Comitato, hanno espresso parere favorevole sull’opera e dichiarato il loro impegno per reperire le risorse.
Ora, dopo le parole, ci attendiamo i fatti. La Regione, per bocca del suo presidente Errani, ha detto con chiarezza che se parte con Anas un ragionamento serio e impegnativo, farà fino in fondo la sua parte. E’ questa una dichiarazione importante e, penso, impegnativa. L’appuntamento è fra poche settimane quando la Regione avrà terminato la valutazione dello screening ambientale. A quel punto saranno in atto le condizioni per un nuovo incontro fra Regione, Comune, Provincia e Anas per tentare di giungere ad una stretta. Nel frattempo è importante che le forze politiche, come si diceva, facciano la loro parte per creare le condizioni favorevoli perché il tavolo istituzionale possa decidere.