Politica

Castel Bolognese, si parla di ambiente e green economy

Giovedì 21 febbraio, alla sala espositiva in via Emilia Interna, si parla di ambiente e green economy. Mauro Zani intervisterà Mara Roncuzzi, candidata al Parlamento.

In che modo si può uscire dalla crisi? Come si fa ripartire l’economia e si crea lavoro? La rotta giusta per uscire dalla crisi, in Europa e nel mondo, è nella crescita di una nuova economia ecologica per uno sviluppo sostenibile. Un new deal ecologico che cammina su due gambe: la soluzione industriale e tecnologica legata alla green economy, e un cambiamento culturale verso una nuova idea di benessere e diversi stili di vita. Ecco le proposte degli ECOlogisti DEMocratici.

MODERNIZZAZIONE ECOLOGICA DELL’INDUSTRIA ITALIANA.  E’ una scommessa decisiva per dare alla nostra industria manifatturiera (la seconda in Europa) un ruolo nella nuova rivoluzione industriale dell’economia verde.

FISCALITA’ ECOLOGICA. Proponiamo una riforma in senso ecologico del sistema fiscale che, a parità di gettito, alleggerisca la pressione sul lavoro e sull’impresa spostando il carico verso i consumi di energia e di materie prime, incentivi produzioni e consumi ambientalmente virtuosi disincentivando quelli più inquinanti. Proponiamo:

a.       di sostenere con la leva fiscale il mercato dei prodotti riciclati;

b.       una riforma della fiscalità urbanistica capace di rovesciare la logica perversa che oggi induce molti Comuni, anche a causa delle ristrettezze finanziarie, ad incrementare il consumo di suolo, premiando al contrario la riqualificazione delle città e del patrimonio edilizio esistente;

c.       l’utilizzo della carbon tax, possibilmente in maniera coordinata sul piano europeo, per favorire la costruzione di una economia “low carbon”.

MADE IN ITALY, AGRICOLTURA, TURISMO, PARCHI: LA SFIDA DELLA QUALITA’. Servono politiche per tutelare il patrimonio ambientale, storico, paesistico; promuovere nel mondo il made in Italy, difendendolo da imitazioni e contraffazioni; sviluppare il turismo di qualità; sviluppare le produzioni agroalimentari legate al territorio e le produzioni biologiche; valorizzare il sistema dei parchi e tutelare la biodiversità.

CLIMA ED ENERGIA: L’ITALIA PROTAGONISTA.  Dopo il referendum che ha sancito il definitivo abbandono del nucleare è più che mai urgente dotare il nostro paese di una nuova strategia energetica. Proponiamo di:

a)       emanare rapidamente i decreti attuativi ancora mancanti per le rinnovabili (energia elettrica e termica) in modo da garantire un quadro certo di incentivazioni;

b)       responsabilizzare le Regioni per il raggiungimento degli obiettivi territoriali (“burden sharing”) per le rinnovabili;

c)       avviare un programma per l’efficienza ed il risparmio di energia in tutti i settori (industria, servizi, edilizia, trasporti) in grado di ridurre i costi delle bollette e le emissioni di gas serra, di migliorare la competitività delle imprese e creare nuovi posti di lavoro;

d)       rendere permanenti le detrazioni fiscali (55%) per la riqualificazione energetica degli edifici privati;

e)       avviare piani straordinari – nazionali e locali – per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici (scuole, ospedali, uffici) e per il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, nonchè per la messa in sicurezza antisismica, con l’istituzione di un Fondo di rotazione per l’efficienza energetica.

f)         anticipare negli strumenti urbanistici dei Comuni l’attuazione degli obiettivi previsti dalla nuova direttiva europea sugli standard energetici delle nuove costruzioni (verso edifici a consumo “zero o quasi zero”)

g)       semplificare le modalità autorizzative per gli impianti di energia rinnovabile, garantendo tempi certi per la loro realizzazione ed un corretto inserimento nel territorio.

OPERE PUBBLICHE: PRIORITA’ LA DIFESA DEL SUOLO. Nell’Italia delle frane e delle alluvioni, con oltre 5 milioni di persone in pericolo,  la più grande opera pubblica oggi necessaria non può che essere l’insieme di interventi che riguarda la difesa del suolo, la prevenzione del dissesto idrogeologico, la manutenzione del territorio.  Proponiamo di:

a)       ripristinare quanto più possibile, dopo i drammatici tagli degli ultimi anni, i finanziamenti per la difesa del suolo, destinando comunque a tale obiettivo almeno 1/3 dei fondi Cipe;

b)       consentire agli enti locali la deroga al patto di stabilità per gli investimenti in questo settore;

c)       adottare un piano di adattamento ai cambiamenti climatici, considerando che a fronte di eventi meteorologici sempre più intensi occorre anche un aggiornamento della mappa della vulnerabilità del territorio;

d)       potenziare il ruolo dell’agricoltura nelle funzioni di tutela del territorio;

e)       intensificare la lotta all’abusivismo edilizio, frenare il consumo di suolo, delocalizzare gli insediamenti a maggior rischio.

Più in generale, se vogliamo che gli investimenti sulle opere pubbliche producano benefici rapidi per l’economia bisogna concentrarsi anzitutto su migliaia di piccole e medie opere, aprendo subito i cantieri per la manutenzione di scuole, ferrovie e strade, per la riqualificazione delle città, per completare i sistemi di depurazione delle acque e di trattamento dei rifiuti.

SERVIZI PUBBLICI LOCALI. Il sistema dei servizi pubblici locali richiedono al tempo stesso salvaguardia dell’interesse pubblico e efficiente gestione industriale… .Il servizio idrico ha una sua specificità. L’acqua è un bene comune essenziale: questo principio, a maggior ragione dopo il referendum, non può essere messo in discussione. Al tentativo del precedente governo di imporre privatizzazioni forzate abbiamo contrapposto la necessità di una più forte capacità pubblica di programmazione, regolazione e controllo, in modo  che la gestione del servizio garantisca il diritto all’acqua, la tutela delle risorse idriche, la realizzazione degli investimenti necessari per realizzare depuratori, fognature, acquedotti.

MOBILITA’ SOSTENIBILE, CITTA’ ECOLOGICHE ED INTELLIGENTI. Investire nella realizzazione di sistemi di mobilità sostenibile – ferrovie locali, tramvie e metropolitane, treni per i pendolari, autobus a basso impatto ambientale, sostegno alla ricerca ed alla innovazione dell’industria automobilistica, passaggio delle merci dalla gomma alla ferrovia ed al cabotaggio, trasporto fluviale –  è una  priorità per la modernizzazione del paese.

AMBIENTE E GREEN ECONOMY PER LO SVILUPPO DEL SUD. Economia verde, ambiente, turismo, agricoltura di qualità costituiscono importanti opportunità per lo sviluppo del Mezzogiorno, da sviluppare utilizzando al meglio anche le risorse finanziarie dei POR FESR (1,3 miliardi di euro).

PIU’ LEGALITA’, LOTTA ALLE ECOMAFIE, MENO BUROCRAZIA. E’ importante procedere ad una riforma del sistema dei controlli ambientali garantendone sempre più autorevolezza e indipendenza. Un sistema di controlli adeguati è condizione essenziale per sostenere le imprese di qualità. Occorre inoltre avviare una azione di forte semplificazione delle norme e delle procedure.

LAVORO VERDE.  Una parte significativa dei posti di lavoro creati in questi ultimi anni è nei “green jobs”. Riteniamo che puntando sullo sviluppo della green economy sia possibile creare in Italia nei prossimi anni molti nuovi posti di lavoro, investendo anche sulla formazione e sulla ricerca.

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