Riflettere sulla tragedia

La tragedia che ha causato la morte di Aureliano Borzatta e di Maria Bellini, lo scoppio della loro causa derivato da un fuga di metano, pone nuovamente alla ribalta un antico problema: quello della messa in sicurezza delle vecchie abitazioni, prevalentemente poste nei centri storici.
Il problema interessa tutte le cittĂ , piccole e grandi. Sarebbe necessaria una legge che mettesse ordine nell’attuale farraginosa legislazione in materia, ma che soprattutto l’aggiornasse. Oggi i comuni sono fortemente protesi a promuovere la costruzione di nuove abitazione, con poca cura ai danni prodotti all’ambiente e al territorio e molto interesse per le tasse che riscuotono. Con la prospettiva di promuovere lo svuotamento dei centri storici e la propria decadenza, con il pericolo di favorire l’aggregazione di fascie di emarginazione, se non di vera e propria malavita. Penso sia giunto il momento di riprendere un ragionamento sui centri storici e sulla fascia degli alloggi costruiti nel primo dopoguerra. Anche a Castel Bolognese si potrebbe aprire un dibattito su questo tema, iniziando dal coinvolgimento degli operatori del settore. Si potrebbe partire da una mappatura della situazione esistente, da un confronto con i proprietari, dalla definizione di una strategia di ampio respiro. L’obiettivo potrebbe essere quello di ristrutturare le vecchie abitazioni, negozi, uffici, mettendo gli impianti a norma, adeguandoli al risparmio energetico, adattandoli alle attuali esigenze dei nuclei familiari o delle attivitĂ commerciali e produttive.
A sostegno di questa azione potrebbe esserci una politica di incentivi, in parte giĂ esistente sul piano nazionale, ma da rafforzare, e una certa contrazione dei permessi di costruire nuove abitazioni. Avremmo così una fase di nuovo recupero del centro storico e una sua rivitalizzazione. Se nel frattempo fosse realizzata la variante con il relativo spostamento dal centro del traffico di passaggio, si potrebbe riorganizzare la viabilitĂ , alleggerendo il centro cittadino dall’attuale morsa delle auto, rendendo in tal modo la cittĂ , piĂą vivibile e bella.