Giovanni Bambi è il castellano che sicuramente, più di tutti, mi ha salutato. Ogni volta che ci incontravamo un bel saluto a voce alta e col sorriso sulle labbra. A volte ci fermavamo a parlare del nostro passato.
Ho conosciuto Giovanni alla Cer-Senio, una delle tre storiche fabbriche castellane di ceramica industriale. Accettò di fare il delegato sindacale della Filcea-Cgil, il sindacato dei chimici e dei ceramisti. Eravamo negli anni dal ’75 al ’78. Assieme a Frassineti (mi scuso con Loretta, Rossella e Nicoletta per avere dimenticato il nome) costituì l’ossatura del Consiglio di Fabbrica.
L’azienda era di dimensioni ridotte, il padrone – il signor Minghetti – era abbastanza burbero e fare sindacato in quelle condizioni non era proprio facile. Fu grazie anche alla buona conoscenza dei processi produttivi di Giovanni e al suo sentirsi parte della classe sfruttata che voleva progredire, che riuscimmo a fare diversi contratti aziendali.
Come sempre, quando ci lascia un delegato sindacale, perdiamo una piccola radice dell’albero dell’emancipazione operaia. E di questi tempi la preoccupazione cresce.
Le mie condoglianze a Daniele, Massimo e a tutti i familiari. Siate fieri di Giovanni.