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Ecco le prime erbe selvatiche

Sono arrivate le prime erbe di fiume e di campo. Ieri, camminando lungo il Senio dal Ponte del Castello fino al passo di Lungaia, abbiamo potuto osservarle e raccoglierne piccoli quantitativi per i primi assaggi. L’argine al momento è perfettamente trascorribile, sia a piedi che in bike. Lo si deve ad un buon lavoro di pulizia svolto lo scorso anno in quel tratto di fiume da parte dell’Autorità competente.

In quel tratto di fiume transitano anche i cavalli di un vicino allevamento. Questo mi ha dato la possibilità di raccogliere anche una bella sporta di letame di cavallo maturo, ottimo per l’orto.

Tornando alle buone erbe selvatiche, la stagione fredda e le scarse precipitazioni le stanno facendo ritardare di diversi giorni.

Abbiamo raccolto il Billeri primaticcio, una brassicacea che quindi ci porta dalle parti dei cavoli, ottimo nella misticanza per il suo sapore vivace.

Il billeri

Poi la Pimpinella dal leggero sapore di noci, ricostituente naturale conosciuto fin dall’antichità, ottima nelle insalate miste, per condire formaggi morbidi e altro.

La pimpinella

Nelle zone di terreno smosso stanno apparendo i rosolacci, il nostro bel papavero, ottimo per frittate, zuppe, risotti e anche, assieme alla cicerbita, mescolato con buon formaggio tenero, per un ottimo ripieno per tortelli.

I rosolacci

Cominciano a vedersi anche i primi stridoli (strigoli), una delle piante più conosciute e apprezzate, almeno dalle nostre parti. Si possono cucinare in tantissimi modi, io ne suggerisco tre che potete leggere qui Stridoli in cucina

Gli stridoli

 

 

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