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Camper e auto possono convivere

In questi giorni le Dolomiti sono letteralmente invase dai turisti. Fra questi tante famiglie col camper. E’ normale, il plein air è un segmento di turismo in forte espansione a livello europeo. Accanto ad un numero crescente di olandesi e belgi, di francesi e tedeschi si scorgono le prime avvisaglie provenienti dagli ex paesi socialisti. Sloveni, ungheresi, polacchi, cechi sono le avanguardie. Di pari passo all’elevarsi del loro tenore di vita, si comprano il camper e cominciano a viaggiare. E chi non vorrebbe visitare l’Italia?

Logico quindi prevedere nei prossimi anni un massiccio aumento della presenza di camper in circolazione nel nostro Paese. E non solo nei luoghi del turismo tradizionale, ma ovunque, in assonanza con la forte versatilità dei mezzi. I comuni che vorranno intercettare questo segmento di turismo dovranno dare loro risposte offrendo i servizi di base che ai turisti in camper servono. Si tratta di parcheggi, aree dedicate e alcuni servizi basilari come carico e scarico, luce e wifi.

A ben vedere oggi in Italia i servizi per i camper sono carenti anche al solo pensare ai mezzi attualmente in circolazione. La situazione è a macchia di leopardo, ma mediamente denota carenze. Spesso, troppo spesso, quando si tenta da dare una risposta, questa non collima con le aspettative. Il privato vede i camperisti come ricchi signori da spennare, il pubblico tende a confinarli nelle periferie, in luoghi inadatti, spesso per compiacere alle tradizionali categorie che gestiscono il turismo.

E’ di questi giorni una diatriba sorta a Cortina, con l’accusa rivolta dai pendolari ai turisti in camper di occupare posti auto e la conseguente loro difficoltà a trovare parcheggio. Invece di polemiche, tutti dovrebbero chiedersi come risolvere il problema con rispetto, diritti e dignità per tutti. Chi porta un camper ha il diritto di parcheggiare, almeno per 24 ore, come tutti gli altri conducenti di automezzi. Certo non tutti i luoghi sono adatti, occorre siano compatibili con l’ampiezza del mezzo, ma dove questo è possibile perchè discriminarli?

 

Restando a Cortina d’Ampezzo l’articolo della stampa di oggi, assieme all’acutezza del problema, riporta anche il parere dell’Amministrazione comunale che onestamente riconosce a questi mezzi il diritto di parcheggio, ove ce ne siano le condizioni (almeno per 24 ore afferma l’Assessore delegato). Lo stesso Assessore rileva che in tutto il Cadore, da Cortina a Tai, esiste oggi una sola piccola area dedicata ai camper, a San Vito di Cadore. Denuncia quindi di fatto una palese carenza di programmazione settoriale e si impegna ad affrontare con coerenza l’argomento, in raccordo anche con i privati.

Una risposta ben diversa da altre, come ad esempio quella del comune di Ravenna, che ultimamente pare insistere nella logica di tenere “lontani” i camper dalle zone tradizionali del turismo culturale e rivierasco. E dire che in fatto di turismo non è che Cortina d’Ampezzo abbia molto da invidiare a Ravenna e a Marina di Ravenna. Naturalmente, come turista in camper, spero che ben presto a Ravenna e ovunque la si pensi a quel modo, ci si possa ravvedere e imboccare la strada della giusta convivenza. La sola che potrà attrarre questi “nuovi” turisti.

Metto di seguito alcune foto scattate in questi giorni nel Cadore che testimoniano da un lato il fatto che i camper possono ben convivere con gli altri automezzi, ma anche l’urgenza di porsi il tema dell’accoglienza per un nuovo settore turistico in netta espansione.

 

 

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