Cardi gobbi fritti
Il segreto della bontà del cardo in cucina sta nella sua qualità e nel modo come si coltiva. Leggete anche Sua maestà il cardo. Dopo di che il cardo fritto è molto buono, noi lo cuciniamo in questo modo.
- Prendete preferibilmente le foglie interne di un cardo imbiancato sottoterra.
- Togliete con cura i filamenti e la pellicina. Lavate passandoli contemporaneamente con uno spazzolino.
- Tagliate le coste a tocchetti di 4-5 centimetri di lunghezza e mettete in acqua fredda, alla quale avrete stretto del limone, per almeno un’ora.
- Cuocete per 12 minuti nella pentola a pressione in poca acqua acidulata col limone e leggermente salata.
- Scolate e lasciate stemperare il calore.
- Sbattete in una ciotola due uova, aggiungete sale e pepe. Mettete in un piatto della farina e in un altro due-tre pugni di pane grattugiato e uguale quantità di parmigiano reggiano.
- Disponete i tranci di cardo in un tovagliolo, giratelo sopra e asciugate per bene.
- Prendete, uno alla volta i tocchetti di cardo, rivoltateli nella farina, poi nell’uovo, quindi nel pane-forma grattugiati come per fare le cotolette.
Intanto avrete portato a bollore abbondante olio di semi di arachidi. Immergete pochi alla volta i pezzetti di cardo e rivoltateli con le pinze fino a quando avranno preso un bel colore giallo-nocciola.
Quando la panatura vi sembrerà dorata a puntino, sempre con le pinze poneteli in un piatto che avrete ricoperto con tovaglioli di carta da cucina. Dopo uno strato, ancora tovaglioli e altri cardi. In questa fase non aggiungete sale: toglierebbe loro la croccantezza. Se serve, ogni commensale lo metterà nel suo piatto.
Cucinati in questo modo risulteranno anche digeribili.