Politica

Il racconto di una vittima del caso Avastin

Cotignola 016
Cotignola (Ra) – Campagna

Sono fra coloro che hanno subito un danno diretto e non quantificabile dalla scandalosa vicenda dei farmaci oculistici che tiene banco in questi giorni su tutti i giornali (l’accordo truffaldino fra due case farmaceutiche).

Ecco i fatti: nel 2012, dopo 3 anni di mielite che mi rende invalido, sono stato colpito da una trombosi alla vena centrale della retina dell’occhio sinistro. Effetto immediato: un vasto edema al bulbo oculare che mi privò completamente del visus a sinistra. Gli specialisti a cui mi rivolsi ritennero che il danno potesse essere, almeno in parte, riparato con un ciclo di iniezioni “intravitreali” (nel bulbo oculare) di Avastin (il farmaco che costava 50 euro a confezione, facilmente reperibile sul mercato e allora distribuito dal Ssn).
Nel luglio del 2012 iniziai immediatamente il trattamento. Mi sottoposi alla prima iniezione che mi sembrò dare subito alcuni risultati positivi. Ma esattamente nel luglio 2012 si compì la truffa (come raccontano in queste ore tutte le cronache): gli specialisti che mi avevano in cura mi dissero, con rabbia e grande dispiacere, che il ciclo finiva lì perchè il farmaco non era più disponibile per le disposizioni intervenute dall’agenzia italiana del farmaco. Oggi sappiamo perchè; ma devo dire che agli specialisti che mi avevano in cura la cosa era chiara già allora. Me lo dissero in esplicito. Risultato: io l’occhio sinistro me lo sono giocato per sempre!

Ndr – Il fatto è questo: due grandi gruppi farmaceutici “si sono accordati illecitamente per ostacolare la diffusione dell’uso di un farmaco molto economico, Avastin, nella cura della più diffusa patologia della vista tra gli anziani e di altre gravi malattie oculistiche, a vantaggio di un prodotto molto più costoso, Lucentis, differenziando artificiosamente i due prodotti”. Questo è quanto afferma l’Antitrast che ha sanzionato pesantemente le due ditte.

La testimonianza di Beppe ci colpisce e ci addolora tutti. Indignarsi non basta. Bisogna rimettere la salute e la Sanità pubblica al centro dell’agenda politica di questo paese. Caro Beppe, non mollare. Continua a farci conoscere le tue idee, che ci incoraggiano al pari della tua forza. A presto (Domenico).

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