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Castel del Monte

Puglia - Castel del Monte
Puglia – Castel del Monte

Castel del Monte (540 metri s.l.m.), è un castello che si trova sopra ad una collinetta a pochi chilometri da Andria. Il territorio è quello arido delle Murge – ha rappresentato la scenografia dei western all’italiana di Giuliano Gemma – oggi classificate come parco nazionale. L’opera fu voluta dall’imperatore Svevo Federico II, il nipote del Barbarossa; un imperatore che lasciò in Puglia i segni del suo umanesimo e che favorì l’ingresso di nuove culture, fra le quali quella araba.

Il castello deve la sua fama ad uno stile abbastanza particolare, ottagonale sia l’impianto che le otto torri, ma soprattutto grazie all’alone di mistero che lo avvolge (citato nel Il nome della rosa – nascondiglio del Sacro Graal). Non essendo state trovate documentazioni probanti, alcuni studiosi pensano si sia trattato di un luogo di studio, di meditazione e di benessere voluto da Federico in ossequio al suo spirito filantropico ed umanista. La sua architettura e disposizione i disposizione interna è assai complessa e denota livelli di studio e di conoscenza matematico-astronomica assai evoluti per il tempo (XII secolo). Sono presenti influssi arabi forse dovuti alla conoscenza di quel mondo, dovuto ai rapporti che Federico, in barba al volere dei papi dell’epoca, aveva intrattenuto con quei popoli. Si pensi che fu scomunicato per non avere accettato di andare alle crociate. E quando in un secondo tempo cedette alle pressioni del papa, andò, ma invece di combattere, intrattenne rapporti e stabilì relazioni proficue con quei popoli che avrebbe dovuto combattere. Per questo fu nuovamente scomunicato. La costruzione, originariamente molto ricca di marmi, fregi, sculture, nel tempo fu quasi completamente depredata, fino a quando nell’ottocento fu acquistata dallo Stato, che a diverse riprese la restaurò, donandogli l’odierno splendore.

Oggi il sito è patrimonio dell’Unesco; è ben conservata. La sua collocazione si staglia in un territorio che merita di essere visitato. Il territorio è arido e brullo, ma tuttavia presenta interessi naturalistici importanti, tanto che la Regione ha compiuto la scelta di farne un grande parco, per incentivare il turismo. Con l’obbiettivo di dimostrare che ogni soldo speso in cultura rende. Mi auguro che questa scelta abbia successo. In questi anni sono sorte da queste parti decine di attività agrituristiche, gestite in prevalenza da giovani, che dimostrano uno sforzo reale nella direzione dell’emancipazione economica di queste terre. Scegliendo di visitare lo splendido castello Federiciano, conviene mettere nel conto una visita più approfondita di questo territorio; in tal caso queste strutture ricettive, sorte in genere attorno ad uno delle centinaia di vecchi trulli presenti nel territorio, è consigliata.

 

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