Ma quale unione dei comuni?

Con il ritiro della delega all’Usl e la costituzione dei Servizi Sociali Associati, oltre dieci anni fa, i comuni del faentino furono fra i primi a porsi il problema di associarsi per rispondere meglio ai cambiamenti. Anche la costituzione delle due Asp (Aziende di servizi alla persona) avvenuta tre anni fa, ha rappresentato un positivo processo associativo. Poi è partita l’Associazione dei comuni della collina. Possiamo quindi dire che il treno dell’Unione dei comuni è in movimento anche nel faentino. Ultimamente i sindaci ci hanno detto che entro l’anno almeno tre cose le metteranno in comune. Molto bene, anche perchè da ciò dovrebbero arrivare benefici ai cittadini.
Ma su quali criteri si fonderĂ l’Unione? Avremo veramente costi di gestione minori e benefici per i cittadini? Io penso che non sarĂ un processo nè facile e tantomeno indolore. La difficoltĂ principale risiede nel fatto che la dimensione del comune di Faenza è molto diversa, dagli altri. E se i comuni della collina, forti della loro esperienza di comunitĂ montana, facendo cartello riusciranno ad avere un peso, che funzione potranno avere Solarolo e Castel Bolognese? Castel Bolognese, per come è collocato, lungo la via Emilia, alla confluenza della valle del Senio, direttamente collegato con Ravenna e il porto, gode di una indubbia funzione strategica e di un peso di rilievo e di riguardo nel comparto economico. La ragione vuole quindi che Castel Bolognese abbia, dentro l’Unione, un peso assai significativo.
Vedremo se Castel Bolognese saprĂ conquistarselo. Non dovrebbe essere impossibile, se il patto politico istitutivo prevede la pari dignitĂ fra tutti i comuni, pur nel rispetto dei diversi pesi. Altro aspetto di notevole portata, è quello che attiene alla valorizzazione delle risorse, ovunque allocate. Il criterio guida dovrĂ essere il merito e le competenze, e non il censo dell’Ente o la posizione pre-costituita. SarĂ questo un terreno molto delicato, che dovrĂ comprendere tempi di gestione e situazioni di accompagno.
Cosa mettere in Unione? Questo aspetto dovrĂ essere studiato bene, e certamente lo sarĂ , anche perchè i cittadini votano e gli errori si pagano. Penso che saranno fatti studi, sicuramente ci sarĂ un largo dibattito con i cittadini, si potrĂ pensare a simulazioni. Poi chi di dovere deciderĂ . Ciò che dovrĂ essere evitato però è la sottrazione di servizi ai cittadini, con la conseguenza che debbano spostarsi da un comune ad un’altro. Casomai in prevalenza a Faenza, che per’altro sconta una rilevante assenza di parcheggi. Circa questo aspetto sarĂ bene verificare l’esperienza di altre Unioni e il gradimento di quei cittadini. Un coerente sviluppo dell’informatica potrĂ venire incontro a questo problema.
Sono almeno dieci anni che si parla di corpo unico dei Vigili Urbani del faentino. Esistono impegni concreti delle amministrazioni e protocolli. Unire in questo campo, posta la sua delicatezza e cogenza, le pur limitate forze, sarebbe sicuramente ottima cosa per tutti i cittadini. Il servizio a loro favore potrebbe migliorare notevolmente. Da qui si potrebbe partire.