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Troppi anziani lasciati soli

Dobbiamo fare di più per le persone anziane in difficoltà. Spesso, per varie ragioni, entro in contatto con loro. Noto i tanti problemi che hanno, leggo nel loro volto la sofferenza e lo smarrimento. Penso che invecchiare a quel modo sia brutto.

Innanzitutto, sono soli. In secondo luogo sono malandati. Generalmente vivono in abitazioni inadatte al loro stato fisico. Bisogna fare qualcosa.

Il tema della condizione degli anziani deve tornare al centro del dibattito cittadino. La crisi li ha oscurati, ma quanto la crisi ha indotto rassegnazione in coloro che hanno in mano le leve per intervenire sulla condizione degli anziani? Può essere che le risorse economiche in calo abbiano costituito, se non la scusa, un forte deterrente per smettere di “pensare” da parte di coloro che hanno il compito e il dovere di intervenire?

Perfino i grandi sindacati a cui milioni e milioni di anziani versano contributi associativi, sono abbastanza silenti.

Localmente, abbiamo voluto a duro prezzo un’Azienda di Servizi alla Persona piccola perché mantenesse il controllo del proprio capitale e un forte legame con i territori. Perché fosse snella e rapida ad intervenire, perché agisse a tutto tondo sulle condizioni delle persone anziane e non si occupasse più soltanto del loro ricovero. Allora, chiedo, che programmi ha l’Asp – strumento governato dalle Amministrazioni comunali – per aiutare  le persone anziane a vivere meglio a casa loro? Quante risorse, fra quelle sicuramente disponibili, dedica l’Asp alla soluzione dei problemi che ho ricordato e che sono sotto gli occhi di tutti?

Dubbi, perplessità, interrogativi, ma soprattutto problemi reali dei nostri concittadini anziani, che attendono risposta.

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