Politica

Indignarsi, pretendere

Castel Bolognese - Attivisti del Pd davanti alla scuola
Castel Bolognese - Attivisti del Pd davanti alla scuola

Oggi riaprono le scuole. Meno ore di studio, meno laboratori, meno sostegno per l’handicap e per i bambini stranieri, meno centoventimila lavoratori. Continua l’azione della Gelmini e del Governo per smantellare la scuola pubblica in Italia, con lo scopo di renderla sussidiaria a quella privata.

Ieri a Faenza, il senatore Ignazio Marino ci ricordava come l’Italia spenda per la scuola lo 0,9 per cento del Pil, contro il 4 della Svezia, il 3,5 della Finlandia, il 2,5 della Germania, il 2,1 della Francia. Siamo fra la Slovacchia e la Croazia. Questo accade in Italia, mentre tutte le nazioni sviluppate e molte delle emergenti, a partire da Cina, India, Brasile, potenziano la scuola e la ricerca come scelta fondamentale per rilanciare l’economia e uscire dalla crisi.

Per competere col mondo globalizzato abbiamo bisogno di istruzione, ricerca, innovazione e sviluppo. Per questo ci occorre una scuola migliore, con maggiori risorse, spese bene. Senza dimenticarci che la scuola serve a costruire i cittadini di domani e il percorso della loro vita.

Parlando di scuola oggi, i temi che spiccano sono due: le risorse finanziarie e i lavoratori precari. Volendo non fare demagogia, bisogna riconoscere che si tratta di due problemi molto seri la cui soluzione implica l’adozione di scelte precise e responsabili. Ieri Ignazio Marino ha fatto due proposte precise. Posto che non si può ulteriormente elevare il debito del Paese, Marino propone di eliminare le provincie, enti ormai anacronistici, se non inutili, destinando le risorse, in questo modo gradualmente liberate, alla scuola. Per quanto riguarda i lavoratori precari, ricordando che in Italia sono ormai oltre quattro milioni, il senatore del Pd propone di parificarne il sitema di tutele, diritti e salari, a quelli stabili. Questo tramite le opportune modifiche all Statuto dei diritti dei lavoratori e con un nuovo sistema contrattuale basato su di un unico contratto collettivo nazionale di lavoro a flessibilità variabile per tutto il lavoro dipendente. Insomma, il lavoro precario non deve costare meno di quello fisso.

Stamattina sono andato assieme ad altri davanti alle scuole castellane con un volantino del Pd. L’impressione che ho tratto è stata quella di una sostanziale timidezza da parte dei genitori riguardo i problemi della scuola. Nella misura in cui questa sensazione è reale, si tratta di un problema importante. Temo che tanti genitori non riflettano abbastanza sulla qualità della scuola a cui affidano i figli. Temo che quando timidamente si fanno sentire lo facciano perchè non gli fa abbastanza da balia. Penso che i genitori, anche se i problemi che parecchi di loro anno sono tanti, debbano cercare di entrare più a fondo nei problemi della scuola e organizzarsi. Penso che debbano maggiormente indignarsi e pretendere. Per il bene dei ragazzi e di tutti.

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