Il nostro fiume
Spesso mi è capitato ascoltare cittadini di Castel Bolognese, quando accennavano a Senio, parlare del nostro fiume. Per tanti il Senio è stato ed è un segno identitario. Quindi degno del massimo rispetto. Logico quindi che se ne parli quando qualcuno interviene sul fiume.
Il Senio per i cittadini di Castello è stato croce e delizia. Proprio come la via Emilia. Croce quando esondava al Boccaccio e, placidamente, attraversava la campagna, percorreva via Garavini per andare verso la stazione dei treni. Delizia quando si andava con la morosa alla Pocca, a fare merenda, oppure a pescare o anche solo a passeggiare. Come accade oggi nella piccola area attrezzata a parco fluviale.
In queste settimane tanti castellani parlano del loro fiume. Per due ragioni: i disboscamenti selvaggi iniziati dalla diga steccaia di Tebano – che non si sa dove finiranno – e i cartelli di sfratto agli ortolani dell’argine. Naturalmente, non avendo alcuna informazione pubblica sui progetti, le prese di posizioni sono le più disparate.
Gli orti. Nelle more di informazioni certe, pare che gli orti saranno tolti solo nelle curve del fiume. Presumo sulla base della preoccupazione che con la terra della golena lavorata, possa generarsi, in caso di piena, un negativo fenomeno di erosione della riva. Se così fosse, l’iniziativa avrebbe un suo significato specifico e non sarebbe mortificante per gli ortolani e per il fiume. Resterebbe il problema di offrire alternative agli ortolani privati del loro piccolo orto (ben sapendo che per loro non costituisce un diritto mantenere l’orto nel fiume). A questo proposito, l’Amministrazione comunale, alcuni anni fa lavorava sul progetto di offrire ai cittadini altri cento orti in un terreno di sua proprietà a Biancanigo. Non sono aggiornato sul prosieguo del progetto, ma quella potrebbe essere una soluzione.
Gli alberi. Basta digitare su google le parole manutenzione alveo fluviale per trovarci di fronte ad una messe di informazioni e regolamenti sulla manutenzione dei fiumi, compreso la tenuta delle essenze arboree. Ho appena scorso la prima voce della lista della ricerca, il regolamento della provincia di Ancona, che conferma quello che quasi tutti sanno: ossia che gli alberi sono utili al fiume, oltre che costituire un patrimonio paesaggistico ed ambientale di pregio da conservare. Certo, se correttamente manutentati. Bisognerà approfondire, ma potrebbe essere che il taglio indiscriminato avviato a Tebano, non collimi esattamente con le leggi e i regolamenti. In questo caso occorrerà vedere bene chi, eventualmente, abbia sbagliato e come rimediare.
Sarebbe necessario che questa azione di chiarimento fosse portata avanti in fretta da parte di chi di dovere, anche perchè alcuni affermano che qull’opera dovrebbe continuare fino al Ponte del Castello. Se associamo questa notizia a quella strillata stamane da parte di un giornale locale – la legna dei fiumi andrà ad alimentare le centrali a biogas – qualche ulteriore preoccupazione può sorgere. Ben sapendo quanto sono energivore queste centrali e quante ne sorgeranno nella nostra provincia nei prossimi mesi.
La domanda è questa. L’immensa quantità di legname che occorrerà per tutte queste centrali a cippato, favorirà ulteriormente il processo di desertificazione già in atto nel nostro territorio? Il ragionamento porta ancora una volta al tema delle regole e della trasparenza. Obbiettivi per i quali i cittadini è giusto si battano con tutti gli strumenti legali a loro disposizione.
Le acque sono demaniali e così i relativi corsi: fiumi e torrenti, altra cosa e’ l’aggiornamento catastale dei luoghi, in quanto il fiume si sposta e quindi anche il suo alveo e la golena; dovrà essere aggiornata la mappa catastale, ma il demanio prevale sul dato catastale
Salve signor Roberto,
mi interessa approfondire la questione della proprietà degli argini.
Sa quando e da chi furono costruiti?
Lei scrive
“se mi chiede se penso sia interessante essere proprietario di argine e golena le spiego bene la situazione e se la vuole le regalo il pacchetto intero così almeno non fatico più a sfalciare l’erba e a raccoglire escremeti vari ecc.”
Immagino che la manutenzione ordinaria degli argini sia ora a suo carico. Può confermare?
Sarebbe disposto a cedere al demanio la proprietà e l’onere della manutenzione?
La ringrazio per l’eventuale risposta
Buongiorno, mi intrometto per dire di avere avuto notizia di incontri in comune per chiarire la vicenda del passaggio sulla riva del fiume. Qualcuno può dire quali sono stati gli esiti precisi ed eventualmente verbalizzati di tale discussione?
Da parte del consorzio in questione no, l’acqua viene prelevata seguendo le direttive del Bacino del Reno che regola il calendario di prelievo ed una volta nel lago esiste solo l’impianto di mandata verso le aziende agricole.
Del resto rimetterla nel torrente Senio non risolverebbe nulla, non basterebbe neanche ad inumidire il fondo del fiume per pochi km.
Dimenticavo una cosa ! gli orti nelle golene sono bellissimi e li trovo una cosa splendida per gli anziani e non solo, purtroppo quest’arte si dimenticherà nelle giovani generazioni ! La golena di fronte alla proprietà di mio padre e della mia compagna quest’anno è rimasta incolta per un problema di salute dell’ortolano e da vedere …..è poco bella!
Io sono un ex dipendente statale licenziatomi (forse l’unico in Italia) per diventare agricoltore, a causa del forte amore per la terra e per la natura che ho sempre rispettato e curato (si vede anche dal giardino di casa), sono il legale rappresentante di un consorzio irriguo che porta l’acqua del fiume senio in 21 aziende per un totale di circa trecento ettari, penso si sia capito che mi piacciono le persone che passano il loro tempo a curare la natura !!!
Morale: la natura la rispetti solo con la fatica perché la fatica ti permette per mantenerla in ordine
Hops, consorzio irriguo. Mi permette di chiederle, in nome della natura che entrambi amiamo: sarebbe possibile fare scorrere un filo d’acqua nel nostro ben amato fiume Senio?
Salve sig. Antonio, le garantisco che fino al 1988 non pensavo neanche io che gli argini e golene potessero essere di proprietà ! l’ho scoperto quando mio padre acquistò il terreno adiacente alla sua abitazione e non tornando il conto dei metri quadrati acquistati a CARO PREZZO il venditore ci informò che eravamo costretti ad acquistare anche l’argine e la golena interna, allo stesso prezzo perché non demaniali ma privati !!! mio padre non voleva quei terreni considerati solo un problema ma cedette ……..
Nel 2010 la mia compagna decise di comprare l’abitazione adiacente e nuovamente si ripropose il problema dell’argine e la golena !! Fine della favola dovette acquistare i terreni per forza ed alla stessa cifra di quelli fuori dall’argine !!!!
A quel punto decisi di andare da un legale per capire meglio la situazione ed alla domanda “quali sono le mie responsabilità su quelle zone?” provi ad immaginare lei la risposta ……..
Non la conosco di persona però se un giorno passa da casa mia e mi chiede se penso sia interessante essere proprietario di argine e golena le spiego bene la situazione e se la vuole le regalo il pacchetto intero così almeno non fatico più a sfalciare l’erba e a raccoglire escremeti vari ecc.
Salve, io sono uno degli ignoranti che fino a quando non ha visto il cartello di propieta’ privata passava in quella parte di argine(ora non piu’),volevo pero’ chiarire che non ho mai scavalcato nessuna recinzione o catena e come tanti pensavo che almeno l’alveo del fiume fosse demaniale come ne parlano le leggi statali,poi che che a Castelbolognese ci siano norme diverse.
Se l’argine fosse il mio io lo recinterei,cosi’ risolverei tutti i problemi.
Speriamo che la famiglia che si trova piu a monte domani non chiuda l’argine.
Cordiali saluti
Antonio
Sig. Domenico come le ho detto per telefono, non si tratta di autorità che devono risponderere, sono le persone che devono essere rispettose quando passano sulle proprietà private, le autorità semmai dovrebbero aiutare i propritari di tale zone facendo informazione reale e vigilando sul rispetto delle proprietà altrui. A questo proposito le dico quanto successo appena due ore fa, una signora come già altre volte capitato, scende dall’argine e di fronte alla finestra della cucina dopo essersi calata gli indumenti ha tranquillamente fatto i suoi bisogni ……… dopo averle spiegato che poteva almeno andare nella parte interna dell’argine se proprio non poteva farne a meno come risposta ho ottenuto ” qui siamo in zona demaniale faccio quello che voglio è andato bene che non mi scappava la cacca !”
Comunque a proposito del Fiume Senio neache l’ufficio tecnico del comune di Castelbolognese sapeva che è tutta area privata fino al centro del fiume !!!!! SCANDALOSO !!!! Il sottoscritto ha dovuto tramite il geometra … del Bacino del Reno (unico ente con servitù su queste aree ) a notificare al comune di Castelbolognese la realtà della zona !
In conclusione ai cittadini di Castelbolognese quando gli viene detto di non passare sugli argini del fiume dovrebbero avere l’educazione di andarsene senza urlare la solita frase ” queste sono zone demaniali faccio quello che mi pare !”
Il sig. Reggiani espone un problema quanto mai paradossale al quale le autorità competenti, penso, dovranno rispondere.
Per gli ignoranti che non lo sanno il fiume senio a partire dal ponte del castello fino a raggiungere Riolo Terme è PROPRIETà PRIVATA DEI CONFINANTI FINO AL CENTRO FLUVIALE e come proprietari ne sono responsabili ! Il comune di Castelbolognese non aveva nessun titolo per intromettersi nella questione degli orti e quant’altro riguardi la zona in questione (zona strada Boccaccio), per quanto riguarda il passeggio sugli argini da parte dei cari concittadini è proibito !! che vadano nei giardini pubblici ! sugli argini vige la regolamentazione delle proprietà private !! Come da atti notarili quando si acquistano zone a Castelbolognese in proprietà con il fiume Senio viene riportato dal notaio “fiume di proprietà fino al centro fluviale con l’unica servitù in favore del Genio Civile per la protezione delle esondazioni ” Prima di sentirsi in forza di giudicare è meglio informarsi !!