Verde pubblico e privato

Ancora pini abbattuti

I pini potati

Sfumatura bassa anche per diversi pini del parco alberato della futura Casa della salute (ex ospedale). Ieri mattina si annunciava una potatura, puntualmente avvenuta: quello della foto il risultato. Non si tratta di essere strenui difensori dei pini, ma qualcuno potrebbe avere il sospetto di trovarsi di fronte ad una sorta di furore contro i pini. Hanno ragione coloro che pensano che con la neve si può staccare qualche ramo ed ammaccare un’auto, ma allora quanti alberi dovremmo abbattere a Castello, la città (certamente fino a ieri) del verde e dei viali?

Questo episodio induce a qualche domanda.

1. Circa l’odierna potatura dei pini. E’ avvenuta dopo che gli scorsi anni numerosi altri alberi ad alto fusto sono stati abbattuti nel bel parco alberato dell’ex ospedale. Fino a trasformare di fatto quello che dovrebbe essere un luogo di riposo e di ristoro degli utenti della struttura in una sorta di parcheggio, non protetto e libero a qualsivoglia scorribanda. L’Ausl, che decide di abbattere gli alberi, ha nulla da spiegare ai cittadini castellani che vorrebbero che quel complesso assumesse veramente la funzione di Casa della salute? E che, casomai, vorrebbero fossero completati i modesti investimenti che mancano all’interno e che fossero valorizzati tutti gli spazi, compreso le cantine, nel rispetto dello storico significato che hanno avuto per i castellani?

2. Come può accadere che, dopo che oltre trecento cittadini hanno chiesto con una petizione un “Regolamento del verde” e che l’Amministrazione comunale ha affermato di volersene dotare entro l’anno in corso, che, così facilmente, nell’attesa di nuove regole, si abbattano alberi importanti in aree pubbliche o parapubbliche del territorio? Vedasi anche la strage di Tebano. Qualcuno potrebbe pensare a qualcosa di simile ad uno sberleffo in faccia a chi manifesta queste sensibilità ambientali?

3. Se il pubblico si comporta in questo modo, come si comporteranno i privati cittadini? Onestamente penso che, in generale, la loro sensibilità sia maggiore. In generale potano e non abbattono, spendendo soldi loro. Alcuni casi però possono lasciare presagire il peggio. Ecco allora buone ragioni perchè il pubblico sia esempio virtuoso e non negativo, perchè il “regolamento del verde” si approvi in fretta (ma per fortuna dicembre è vicino), perchè si torni a parlare di cultura del verde.

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Un commento

  1. Ce ne sarebbero tante da dire sulla guerra ai pini. Cominciata qualche anno fa con la totale demolizione del viale di via Giovanni XXIII. Ora la strada viene considerata così bella, ma l’abbattimento dei pini fu piuttosto brutale e fatto anche nella stagione in cui gli uccelli covavano ancora nei nidi.
    Di lì in avanti è arrivato il resto. La guerra ai pini, appunto. Se sia sensata o meno, non è troppo chiaro, visto che a Faenza ce ne sono a decine.
    A Castello, oramai, ne rimane solo uno, in piazza: strano che ancora non sia stato abbattuto, è una gravissima minaccia alla sicurezza di comune, parrocchia e animatori della nostra bella piazza.
    Fra poco bisognerà cantare quella vecchia canzone che faceva “Pino solitario ascolta…”

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