Secondi piatti
Trippa con fagioli e parmigiano
Questo piatto “forte” fa parte della mia infanzia. La sera sul tardi andavamo al Taglio di Cortina – dopo il ponte dell’Albergone a Bagnacavallo – lungo la San Vitale, in una trattoria frequentata dai camionisti. Per noi era una buona credenziale.
Erano gli anni sessanta e le nostre spedizioni partivano dal bar Senio di Cotignola, un nido dell’infanzia cresciuta come non se ne trovano più. Poi, con Marisa, abbiamo pensato di produrci questa pietanza in proprio e qualche volta ancora oggi la mettiamo in tavola.
Per 4-5 persone (questo piatto dai sapori forti sta bene consumato in compagnia) occorrono:
- 1 kg di trippa (stomaco di mucca). Oggi si trova in vendita precotta, quindi (si pensa) ben pulita; noi ci serviamo alla Clai, ma credo sia in molte macellerie;
- un gambo di sedano, una carota e una cipolla;
- pomodori pelati o passata di pomodoro, almeno 500 gr;
- pepe, chiodi di garofano e cannella;
- fagioli, meglio se cotti da noi, ma anche in scatola, almeno 250 gr;
- parmigiano reggiano grattugiato all’istante, almeno 100 gr;
- vino rosso (un bicchiere);
- un dado di brodo vegetale;
- sale, olio, fette di pane toscano passato al forno.
Poi, nella pentola a pressione:
- fate soffriggere nell’olio gli odori (sedano carota e cipolla);
- aggiungere la trippa, tagliata a listarelle, la passata di pomodoro con poco sale, pepe, le spezie (chiodi garofano e cannella) e fate insaporire per 2-3 minuti; aggiungete il bicchiere di vino e avanti con la cottura fino a quando sarà evaporato;
- a questo punto aggiungete mezzo litro d’acqua, mezzo dado, chiudete la pentola a pressione, lasciate andare al minimo per 10 minuti;
- aprite la pentola, controllate il liquido, se serve aggiungete poca acqua, richiudete e avanti ancora per 10-15 minuti;
- aprite, controllate la cottura e il sale, aggiungete i fagioli cotti a parte. Mescolate per bene mettete il parmigiano reggiano e servite, con nel piatto (se vi piace) due fette di pane abbrustolito e un filo d’olio.
Come vino un classico rosso oppure, perchè no, dell’albana secca, stando verso i 14 gradi.
Grazie Domenico, sempre interessanti i tuoi scritti. Amo la nostra Romagna e anche la bassa …Cotignola, Bagnacavallo e altri paesi hanno un fascino unico anche se tanto è mutato da quegli anni felici
.
Grazie a te, che mi leggi. La Bassa è Romagna. Anch’io noto cambiamenti, rimane però immutata la caparbietà della sua gente e questo è un valore.