AmbienteIdee e proposteVerde pubblico e privato

Alcune proposte per il verde pubblico e privato

Il comune di Castel Bolognese è fra i pochi della provincia di Ravenna ad essersi dotato, già dal 2013, di un “Regolamento comunale per la gestione e la tutela del verde pubblico e privato”. A suo tempo presi parte alla discussione dentro ad un percorso partecipativo promosso dall’Amministrazione di allora. Il lavoro fu proficuo e alla fine venne approvato un regolamento molto avanzato per quei tempi. Vi invito a dare un’occhiata, cliccate il link del titolo e in un attimo sarete nel sito del Comune che fornisce notizie dettagliate.

A sette anni di distanza da quel regolamento forse sarebbe opportuno fornire una elaborazione dei risultati a cui ha portato. Io, ad esempio, che partecipai a quella discussione sarei interessato a conoscere i risultati di quel lavoro.

Da pochi mesi è stata istituita una Commissione consigliare sul verde pubblico, si dice propedeutica al mettere mano al Regolamento sul verde in essere. Naturalmente non c’è nulla di fatto bene che non possa essere migliorato. Se però si limitasse a quello mi sembrerebbe un lavoro quasi sprecato. Vedremo.

Intanto ringrazio le tre donne componenti della Commissione consigliare che mi hanno ascoltato nella veste di presidente di due associazioni che trattano anche i temi dell’ambiente. Ho avuto così la possibilità di dire la mia, se pure in video conferenza, circa il tema degli alberi, quindi del verde pubblico e privato, un tema di grande attualità pensando all’inquinamento atmosferico e al surriscaldamento del clima.

Piantare alberi, particolarmente in città e nelle zone antropizzate, è oramai diventato un dovere. La regione Emilia-Romagna ha stanziato 11,5 milioni di euro per distribuire nel suo territorio 4.5 milioni di piante da allocare in 5 anni. A Castel Bolognese, per dare l’idea della rilevanza del progetto, significa mettere a dimora 10.000 piante, 2.000 all’anno.    

A dire il vero non si vede in giro quel fiorire di iniziative che servirebbero per realizzare quell’obbiettivo. Pur tuttavia non credo che i Sindaci vogliano derubricare la questione e non seguire la Regione. Va detto che l’obbiettivo è ambizioso, ma non perseguirlo sarebbe sbagliato.

Alla Commissione consigliare ho detto questo:

  • l’Amministrazione comunale:
    • dovrebbe diffondere fra i cittadini le linee corrette per la manutenzione del verde privato;
    • potrebbe invitarli tramite apposita campagna divulgativa ad allocare piante o arbusti nelle aree disponibili delle proprie abitazioni o attività, proponendo loro di aderire massicciamente all’iniziativa della Regione.
  • per esperienza diretta sono a conoscenza che diversi persone dispongono di piccoli appezzamenti di terreno, spesso incolti o mal tenuti, che potrebbero pensare di destinare a coltivazioni arboree, associando casomai al progetto anche l’idea dell’orto sinergico;
  • ricordiamoci che recuperare gli spazi abbandonati, piccoli o grandi che siano, fa parte della terapia contro il Covid;
  • occorrerebbe indicare ai cittadini le tipologie di piante e arbusti da collocare; ho recuperato un elenco esemplificativo dall’Ufficio Giardini del comune di Faenza  e l’ho fornito. Si tratta di: Acero campestre, cerro, leccio, maggiociondolo, pallon di maggio, frassino angustifolia. carpino nero, crespino, farnia, frassino orniello, gelso bianco, ginestra di spagna, melo selvatico, nocciolo, pero selvatico, roverella. Tutte queste piante fanno parte del catalogo che la Regione regala a chi si impegna ad allocarle;
  • l’Amministrazione comunale potrebbe compiere in proprio un rapido studio del territorio per individuare piccole aree o pertinenze pubbliche dove allocare alberi, siepi, arbusti; da parte mia ho suggerito queste:
    • le due grandi rotonde via Emilia/via Borello;
    • l’area dello sterquilinio a Tebano;
    • le casse di laminazione e il loro perimetro;
    • il percorso del Canale dei Molini fino allo Scodellino;
    • infine ho proposto che sia sostenuto con decisione il progetto di Area Naturalistica dei Meandri del Senio dove si potrebbero sistemare ambienti forestali per 28 ettari di terreno, 23 dei quali sono già di pertinenza pubblica.

L’augurio è che la Commissione e il Consiglio Comunale facciano un buon lavoro.

 

 

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