Cucina casalinga

Salami, salsicce, cotechini e coppe fatte in casa.

Queste sono giornate giuste per celebrare il maiale. Luna buona e freddo. Nella Romagna tranquilla ed operosa, molte famiglie contadine o assimilate, usano ancora “fare il maiale” che vuol dire, nella sostanza, confezionarsi i salumi per l’estate.

Non si parte piĂą dall’animale vivo. Conviene rivolgersi ad un macello, acquistare le carni giuste e procedere alla loro lavorazione in casa. E’ decisivo avere un luogo adatto per la stagionatura; di solito, una vecchia casa di campagna, senza riscaldamento. Al resto provvede il sale che, messo nel giusto quantitativo, agisce da conservante.

Descriverò brevemente il procedimento, nel caso qualcuno volesse provarci. A me francamente dispiace che questa usanza scada, come vedo sta accadendo. Anche solo per la ragione che, se la materia prima è di buona qualità, i salumi confezionati e stagionati a casa, con le grammature e gli aromi che piacciono, sono di qualità, sapore e gusto nettamente superiori a quelli del supermercato e della maggioranza dei negozi.

Partiamo da qui.

Il mio fornitore è la Clai di Faenza – via San Silvestro. Sicuramente altri fornitori hanno buona carne. E’ un fidarsi. A casa mia facciamo salsicce, qualche salame, alcuni cotechini e due coppe estive. Complessivamente circa 15 kg di carne.

La lista della spesa è questa:

  • una spalla, circa sei kg;
  • 2 kg di “traculo”, la rifilatura dei prosciutti;
  • una strisciolina di grasso per fare i lardelli per il salame (circa 300 gr);
  • 1 kg di muscoletti e 1/2 kg di cotiche per i cotechini;
  • 2 coppe intere;
  • le budelline per la salsiccia, i budelli per salami e cotechini, due pelli per coprire le coppe;
  • 5 kg di sale grosso marino, pepe macinato e in grani, vino bianco di buona qualitĂ , aglio, chiodi di garofano e cannella;
  • un gomitolo di spago.

Il tutto per un costo di circa 150 euro.

Occorre poi disporre della macchinetta tritacarne, con la quale si fa anche l’insacco. Costa – se non ricordo male – 70-80 euro e dura almeno due vite. So che le vende l’arrotino di via Torricelli, a Faenza. Ma certamente anche altri.

Veniamo ora alle varie operazioni. L’ideale è essere due persone. Mentre una divide le carni e le macina, l’altra compie i preliminari per la salatura e l’insacco.

Preparazione delle carni. Si tratta di fare tre mucchietti, scegliendo quelle adatte per ogni specialitĂ .

A – Si disfa la spalla. Le carni piĂą chiare vengono messe nel mucchietto del salame (assieme al traculo); i pezzetti di muscolo piĂą coriacei, nel cotechino (assieme ai muscoletti e alle cotiche); il resto (circa i due terzi) per la salsiccia. Si bolle per 5 minuti la cotica e si mette nel mucchietto dei cotechini.

B – Fatti i tre mucchietti, si procede a tagliuzzare le carni per farne piccoli tocchetti e si procede alla macinatura. Tenendo, ovviamente, separate le carni per ogni salume.

Contemporaneamente, l’aiutante dovrĂ :

  • lavare in acqua calda e aceto le budelline della salsiccia; lavato, sempre con acqua calda e aceto, fuori e dentro i budelli del salame, avendo cura che alla fine risultino rovesciati (l’insacco deve avvenire nella parte esterna del budello; lavato i budelli del cotechino;
  • chiudere con lo spago i budelli per salame e cotechino, da un lato;
  • raffinare con l’aiuto di una bottiglia vuota circa mezzo chilo di sale;
  • pulire l’aglio e preparare il sacchettino di tela per poi stringerlo.

Adesso la salatura delle carni (macinate e suddivise in tre mucchietti).

Salsiccia. Nella pizza della salsiccia metto: 23 gr di sale, per chilogrammo; una bella manciata di pepe macinato; aggiungo vino (circa il 10-15 per cento del peso complessivo della carne) che faccio passare sopra l’aglio (gli spicchi di una testa) mentre strizzo il sacchettino che lo contiene.

Salame. Nella pizza del salame metto: il grasso che avrò tagliuzzato in lardelli cubici di circa un cm di lato; 23 gr di sale, per chilogrammo; una bella manciata di pepe macinato e una manciata di pepe in grani; aggiungo vino (5-7 per cento del peso della carne) che si fa passare in aglio, come per la salsiccia.

Cotechino. Nella pizza del cotechino, formata dai muscoletti e dalla cotica, metto: 25 gr di sale per chilogrammo; una manciata di pepe macinato; vino e aglio come per il salame.

A questo punto, dopo avere proceduto alla salatura, occorre mescolare, con le mani nude, energicamente e a lungo (almeno per 5 minuti l’uno), i tre mucchietti di carne.

Siamo pronti per l’insacco. Dopo avere messo nella macchinetta tritacarne l’apposito imbuto e avere suddiviso i mucchietti di carne in tante palline della dimensione di quelle del biliardo, si comincia l’insacco.

Occorre essere in due: uno manovra le budella, l’altro spinge la carne con la macchina. L’operazione è delicata, occorre prenderci la mano, ma si impara. Prima di arrotolare le budella sull’imbuto, occorre averle ben forate con i rebbi di una forchetta per fare fuori uscire l’aria quando entra la carne.

Quando i salumi sono composti, occorre legarli alla seconda estremitĂ , lasciando un laccio abbastanza lungo per legarli alla stanga di stagionatura.

Le due coppe. Per le coppe estive le operazioni da fare sono queste:

  • riporle in un contenitore e coprirle completamente di sale grosso, per 60-72 ore. Ogni 12 ore provvedere a rigirarle, ricoprendole con lo stesso sale;
  • al termine, ripulirle del sale, lavarle col vino, asciugarle, strofinarle col pepe macinato, mettere nelle crepe della carne o in piccoli fori fatti con la punta del coltello: chiodi di garofano, scaglie di cannella e grani di pepe;
  • ricoprirle con le apposite pelli e, usando un apposito tubo di plastica, spingerle dentro la rete elastica che manterrĂ  compatta e ben premuta la carne di ogni singola coppa.

A questo punto, tutta la carne è insaccata.

Non vi resta che appendere i singoli salumi ad una stanga di legno, sotto una trave della vostra vecchia stanza, o cantina. Occorre aerare la stanza quasi ogni giorno e controllare se si formano muffe. E’ normale. Se sono bianche, nessun problema. Dovessero essere scure (quasi nere) procedete immediatamente a pulire i salumi con uno straccio e a disinfettare gli stessi con aceto.

Seguite amorevolmente la stanga, cacciate mosche e sopratutto mosconi, se ne vedete (depongono uova e non va bene). Vedrete appassire prima la salsiccia (40 gg circa), poi i salami (quattro mesi circa) e infine le coppe (sei mesi circa).

I cotechini vanno consumati freschi. Noi, dopo un giorno di asciugatura sulla stanga, li mettiamo sotto vuoto e li conserviamo in freezer. Così come anche parte della salsiccia che desideriamo consumare fresca.

Ho finito la descrizione. Se volete delucidazioni, potete scrivermi o telefonarmi. Per qualche caso, posso perfino venirvi ad aiutare.

Alcune foto.

 

 

 

 

 

 

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2 commenti

  1. Complimenti perchĂ© perpetuate le antiche tradizioni contadine, ovunque quasi scomparse. Qui da noi, in Calabria, la preparazione è quasi identica. Personalmente, a parte l’uso diverso degli aromi (qui si abbonda in peperoncino piccante e non), io usavo questa percentuale di sale: 30 grammi per la salsiccia, 28 per la soppressata, ovviamente per ogni kg di carne. A proposito, noi la soppressata la facciamo con la carne del prosciutto e del filetto. Inutile sottolineare l’accompagnamento di un buon bicchiere di vino e… Buon appetito

    1. Anche da noi mettevano piĂą sale. Poi i medici …. e abbiamo visto che si mantiene lo stesso. Da noi l’abitudine della soppressata non c’è. Col prosciutto si stagiona il prosciutto. Tanti saluti.

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