Politica

Ancora sul caso Avastin

Cotignola 021Le colpe delle case farmaceutiche sono enormi e imperdonabili, ma non sono le sole. Ormai la questione ha suscitato giustamente un vasto interesse, al di là dei coinvolgimenti personali. Quindi, per non limitarsi all’indignazione, è necessario capire tutto quello che c’è da capire, e assumere responsabilità, chiamando tutti a farlo.

E’ bene si sappia che in Emilia Romagna l’erogazione del farmaco “Avastin” (di cui tanto si discute) non è mai stata interrotta nel corso degli ultimi anni ((e, credo, almeno per un periodo, anche in Veneto). Forse perché le istituzioni di governo (in questo caso la Regione, l’Assessorato Regionale), supportate dal consenso degli specialisti, hanno saputo assumere responsabilità, pur a fronte della “tempesta lobbistica” scatenata con armi varie dalle due case farmaceutiche!
Sono alla ricerca di eventuali smentite a questa affermazione, perciò sollecito tutti coloro che vogliano contribuire a fare chiarezza, a diffondere, per quanto sia a loro possibile, la conoscenza di questi fatti.

Gli stessi organi di informazione, che pure si sono molto impegnati per denunciare lo scandaloso e violento sopruso, dovrebbero ora approfondire questo aspetto. In fondo mi risulta che anche in tutto il restante territorio nazionale (nel Lazio e altrove) i medici specialisti fossero altrettanto
convinti della necessità di non interrompere l’erogazione di Avastin. Forse qualcuno ha dunque fatto la parte di Ponzio Pilato?
In questo senso è bene appurare tutte le responsabilità, anche quelle dei diversi livelli istituzionali, senza reticenze.
E – se è vero, come a me risulta, quanto sopra affermato – anche le Associazioni dei consumatori è bene non si limitino ad organizzare una eventuale class-action.

Se qualcuno ha riscontri diversi è pregato di segnalarlo. Grazie ancora a tutti (Beppe Casadio).

Ndr – Dunque Giuseppe Casadio ci informa che in Emilia Romagna, e per qualche tempo anche in Veneto, la Regione, assumendosene la responsabilità, non ha mai interrotto la distribuzione del farmaco. Si chiede, giustamente, perchè le altre Regioni non hanno fatto altrettanto. Beppe chiede di conoscere se ci sono riscontri diversi da quanto affermato. Se ci sono lettori in grado di confutarlo o anche solo di arricchire le informazioni circa l’argomento, li invito a farlo. Possono scrivere al blog (commenti) o inviarmi una mail domenicosportelli@gmail.com che provvederò ad inviarla immediatamente a Beppe.

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