Politica

Stile Balzani

Ieri sera ho avuto l’occasione di ascoltare per la prima volta il professor Balzani, il sindaco di Forlì. Partecipava ad un dibattito con Giovanni Malpezzi, candidato sindaco del Centro Sinistra di Faenza. L’incontro, credo in qualche modo caldeggiato dalla componente mariniana, si è svolto nel circolo PD del centro storico. L’orario delle 18,30,  non era dei più felici, la saletta era abbastanza angusta e trafficata, ma colma e con gente in piedi. Balzani e Malpezzi condividono il dato di avere battuto nelle primarie il candidato ufficiale del PD. Ho quindi ascoltato con una certa curiosità i due protagonisti e debbo dire che l’aspettativa non è andata delusa. Ho ascoltato parole, idee e propositi nuovi, rispetto a ciò che mediamente si ascolta nel dibattito del partito nella nostra provincia. Un linguaggio preciso e chiaro. Si è parlato di sviluppo sostenibile, di raccolta porta a porta dei rifiuti come base per dare corso alla filiera del riciclo da cui possa derivare anche un interesse economico per le comunità. Si è parlato di senso civico da recuperare e di pedagogia pubblica. Malpezzi ha detto del concetto di città virtuosa che sta nel suo programma a cui Balzani ha risposto con l’idea del bilancio partecipativo che ha promosso a Forlì. Entrambi hanno insistito sui concetti di partecipazione e di trasparenza, aprendo all’idea del referendum cittadino sui temi adeguati. Balzani ha poi insistito sull’esigenza di recuperare comportamenti maggiormente virtuosi per tutti e una maggiore sobrietà riferita agli stili di vita delle persone. Si è detto che alla disgregazione della società occorre rispondere lavorando per la ricomposizione della domanda sociale. Infine ad una domanda sulla vita futura del PD, Balzani ha risposto affermando che il Partito Democratico è il partito più democratico del nostro paese. Un partito non dominato dalle oligarchie, dove la base può efficacemente dire la sua e talvolta condizionare le scelte del vertice. E’ in  costruzione, ha detto, un partito moderno che può rappresentare la verà novità politica dei prossimi cinquant’anni. Ha ammonito di non vedere per il futuro un piano b, e che quindi occorre credere e impegnarsi per il completamento del percorso avviato.

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