Racconto, Puglia in camper
Siccome quest’anno siamo tenuti ad osservare le misure per contenere la pandemia che ci sta colpendo e in qualche caso abbiamo il problema di come trascorrere il tempo, ho pensato di condurvi in giro per l’Italia proponendovi la lettura del racconto di un viaggio che abbiamo fatto in camper a cavallo della fine dello scorso anno, dal 20 dicembre 2019 all’8 gennaio 2020.
Lo faccio proponendovi uno di seguito all’altro i racconti che ho scritto direttamente quei giorni, col dipanarsi del viaggio. Risulterà quindi una lettura abbastanza lunga, ma spero possa essere piacevole e interessante anche per le tante foto che ho messo a corredo. Se avrò segnali di gradimento potrò continuare con la sistematizzazione dei racconti di altri viaggi molto belli, in molti parti di Italia e di Europa.
La descrizione dei luoghi e delle situazioni che abbiamo incontrato è stata fedele alla realtà.
Non mi permetterei mai di creare problemi a chi eventualmente pensasse di seguire questo itinerario. Certo, alcune situazioni possono essere cambiate, ma la base di partenza è sicuramente solida e sicura.
Siamo partiti da soli, Marisa e Domenico, poi dopo Termoli si sono uniti a noi Valeria e Valter con i quali abbiamo poi condiviso l’intero viaggio.
La prima tappa è stata Fano, località che frequentiamo sempre volentieri.
Il racconto inizia da quì (cliccate) Verso sud, Fano .
Dopo Fano abbiamo puntato su Termoli.
Bella città, di sicuro approdo per noi ogni volta che andiamo verso sud. Fra tante cose viste, ricordo che la viglia di Natale non abbiamo trovato un locale dove mangiare. Per noi romagnoli è inconcepibile, a dimostrazione di quanto l’Italia sia “molto lunga”. Ci dissero che a Termoli è consuetudine che tutti festeggino la vigilia di Natale a casa propria. Ecco il racconto di quella esperienza (cliccate) Verso sud, Termoli.
Passato Santo Stefano abbiamo proseguito per Mattinata, saltando il Gargano.
Qui abbiamo fatto la conoscenza con le prime contraddizioni di un territorio con potenzialità anche inespresse. E quel che più ci ha colpito è stato l’odore della mafia. Ma leggete (cliccate) Verso sud, Mattinata.
Per il giorno seguente Siponto e Manfredonia.
Eravamo curiosi di vedere la Basilica in fil di ferro zincato di Edoardo Tresoldi, un artista creativo che speriamo possa lasciare un segno a Castel Bolognese. Anche qui tante belle cose da vedere, persone cordiali, ma ancora l’odore del malaffare contiguo alla politica. Di tutto questo ne ho parlato in (cliccate) Verso sud, Siponto e Manfredonia.
Dopo Manfredonia, Polignano a Mare.
Bel borgo antico a picco sul mare. Comune natio di Domenico Modugno, ci siamo persi ad ammirare le bellissime luminarie natalizie – evento che ci ha accompagnato lungo tutto il viaggio – e tanto altro. Primo assaggio dei panzerotti fritti e la conferma dell’ottima qualità dei prodotti alimentari pugliesi. Da leggere (cliccate) Verso sud, Polignano a Mare.
Per il Capodanno abbiamo puntato su Alberobello.
Città conosciuta da tutti, per l’occasione colma di turisti fotografi. Meglio la camminata del giorno dopo nella campagna circostante con la scoperta dei veri trulli. Interessante però coglierne l’atmosfera che ho descritto qui Verso sud, Alberobello.
Locorotondo, città bianca bellissima, ci ha accolti ancora bellamente agghindata dal Natale.
C’eravamo già stati anni fa e la curiosità è stata che, appena varcata la porta principale, entrambe le volte abbiamo incontrato per primo la stessa persona. Un signore della Pro Loco che ci ha introdotto alla visita del borgo. Tante curiosità e sensazioni che ho cercato di descrivere in questa maniera (cliccate) Verso sud, Locorotondo.
Abbiamo continuato il viaggio, toccando Cisternino.
Altro borgo di una Puglia in grande spolvero. Architettura spontanea, le famose pittate e le altrettanto famose bombette al fornello al tavolo delle macellerie che si trasformano in trattorie. Infine un anziano imprenditore edile che, senza prole, ha destinato le sue risorse alla costruzione di una chiesa. Cliccate qui Verso sud, Cisternino.
A Torre Canne abbiamo deciso di fermarci per qualche giorno.
Siamo sulla costa, vicino alle Masserie tanto celebrate. A contatto con le persone del luogo, ci siamo tuffati nelle particolarità di un posto così bello. Ho un ricordo vivo della mitragliata dall’alto da parte di un enorme stormo di storni, dei rottweiler smarriti che si sono istallati davanti al cancello dell’area camper, del pesce tombarello che Valter ha trasformato sapientemente in tre sughi dove per tre giorni abbiamo affogato i maccheroni locali. Infine Peppino – speriamo di rivederlo presto – ciarliero, simpatico, altruista, che ci ha portato a spasso con la sua auto: noi dovevamo solo stare attenti a che non si addormentasse. Ma leggete (cliccate) Verso sud, Torre Canne.
Lungo la strada del ritorno abbiamo fatto sosta a Fossacesia, buen retiro di Valter e Valeria.
Eravamo nella decantata Costa dei Trabocchi e vicino a Torino di Sangro dove ho fatto un incontro che mi ha commosso. Ecco l’ultimo racconto (cliccate) Ritorno dal sud, Marina di Fossacesia.
Spero di non avervi annoiato.