AmbienteCastel BologneseIl Canale dei Mulini

Il molino Scodellino

La cronaca ci porta in questi giorni al molino Scodellino. Alcune azioni vandaliche hanno evidenziato problemi di vigilanza e di tutela che si stanno affrontando. Occorreranno certamente risorse rilevanti che penso andranno cercate, nel rispetto non solo di ciò che il manufatto rappresenta sul piano storico e culturale, ma anche perchè testimonia un esempio assai significativo di partecipazione. Quella partecipazione popolare, dal basso che onora principalmente le persone che hanno avuto e hanno parte in causa, ma, direi, la città intera.

Di fronte alle difficoltà che si presentano – alcuni episodi di vandalismo – vale la pena ricordare da dove si è arrivati e considerare quale era la condizione del prezioso manufatto solo 12-13 anni fa, a testimonianza dei passi in avanti compiuti. Allo scopo mostro il documento che fu alla base della conferenza indetta dall’Associazione Pietro Costa il 7 aprile del 2008; conferenza che sancì un importante momento di stimolo e di partecipazione per il recupero del Mulino, come si può notare dal peso e dal numero delle persone che vi parteciparono. Infine mostro un caleidoscopio di foto del giugno 2008 che testimoniamo lo stato di degrado da cui si partì.

Conferenza: Il molino di Scodellino: il progetto di recupero – Teatrino del Vecchio mercato – 7 aprile 2008″

“Il comune di Castel Bolognese ha partecipato ed ottenuto il finanziamento previsto dalla L.R. 15/2002 per “opere di manutenzione e restauro e risanamento conservativo di edifici di interesse storico architettonico” presentando un progetto di fattibilità curato dall’architetto Oreste Diversi.

Il progetto prevede la esecuzione di un primo stralcio di opere per garantire la messa in sicurezza stabilità strutturale e l’arresto del degrado per un importo complessivo di 350.000 euro, di cui 150.000 ottenuti dal finanziamento regionale.

La tempistica ai fini di non perdere il finanziamento erogato è stringente: la progettazione esecutiva di tali interventi è stata affidata (studio Lega-Vassura), è attualmente in corso e dovrebbe concludersi nel mese di aprile onde potere successivamente (dopo la approvazione della Soprintendenza) poter avviare le procedure per l’affidamento dei lavori ed alla successiva apertura dei cantieri.

Una volta messo in sicurezza l’edificio (ed anche in questa fase assicurando il proprio contributo in termini di conoscenze e competenze) l’Associazione Pietro Costa con la collaborazione degli “Amici del molino” (sigg. Olivi, Merenda, prof. Badiali e altri volontari) si propone di mantenere alta la sensibilizzazione affinchè attraverso diverse forme (accesso ad ulteriori finanziamenti, volontariato, sponsorizzazioni, ecc.) sia possibile ridare efficacia al sistema idraulico del mulino con il conseguente recupero degli edifici a sede museale e a servizi ad esso connessi.”

Le foto della conferenza che evidenziarono la massiccia presenza di cittadini.

Queste le foto del giugno 2008 che testimoniarono lo stato in cui si trovava allora il molino.

Annotazione finale. Se il documento esposto pone in risalto il ruolo di pungolo e di proposta che ebbe in quella fase l’associazione Pietro Costa, la storia ha dimostrato che senza il coinvolgimento dei cittadini di Casalecchio, di altri cittadini con competenze specifiche per la ricerca, per le opere di meccanica, di muratura e di falegnameria e degli Amici del molino, guidati da Rosanna Pasi, oggi il Molino non sarebbe il luogo di interesse regionale e nazionale che è diventato. Senza dimenticare il ruolo dell’Amministrazione comunale, sempre attenta a questo suo patrimonio e della Regione E/R che spesso sostiene fattivamente le iniziative.

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