Domenica si va a votare, una lezione che vale anche per Napolitano
Credo giusto dare spazio e voce a questo post di una “amica” face book (Franca Marabini). Dopo tutto quello che ho sentito e letto sul voto referendario di domenica prossima, credo che il valore e il significato di queste semplici parole siano straordinarie. Almeno al pari di una lezione magistrale. Facciamo il massimo perchè sia conosciuto da tutti. E domenica si va a votare.
“Domenica andrò a votare.
Non perchè ho qualcosa da dire a proposito delle trivelle , ma perchè mio figlio ha 19 anni, voterà per la prima volta. Deve capire il valore del votare, votare comunque.
Anni fa conobbi un ragazzo cileno che studiava a Bologna. Mi disse che stava partendo per andare a votare in Cile. Mi parve una cosa esagerata fare un viaggio così lungo e costoso per “andare a votare”. Lui mi rispose che era la prima volta che votava, nel suo paese fino ad allora c’era stata la dittatura …. da allora ogni volta voto per lui, voto per la mia nonna Emma, che dovette dare la fede matrimoniale per fondere i cannoni durante la guerra, e comunque prima di quegli anni non aveva diritto di votare (era una donna!) … i diritti vanno esercitati, altrimenti si perdono, bisogna crederci sempre e comunque!
Un tempo si votava per il diritto al divorzio, all’aborto … questo delle trivelle mi pare un pò lo specchio dei tempi: in fondo mi pare che non cambi nulla …..”