Ricordate la discarica dei rifiuti di Tebano?
A Imola stanno decidendo il raddoppio della loro discarica dei rifiuti indifferenziati, facendola così diventare in prospettiva fra quelle di maggiori dimensioni d’Italia. E’ facile immaginare quello che potrà accadere. Rallenterà il processo di raccolta differenziata e diventerà la discarica per tutte le emergenze nazionali. Allevierà le amministrazioni pigre, del centro-sud e anche alcune del nord, dal fare il proprio dovere, porterà molti soldi in tasca ai privati di Hera, qualche soldo in tasca alle amministrazioni locali. E così tutti saranno contenti.
Forse non tutti sappiamo che la discarica di cui stiamo parlando è ubicata nei calanchi vicini pochi chilometri da casa nostra. E’ in un’area di confine fra Imola, Riolo e Castel Bolognese. Quella attuale è sita per intero nel comune di Imola, ma, se ben ricordo (questa storia è molto vecchia), l’ampliamento sconfinerà nel comune di Riolo Terme, città di Acque, insignito di meriti ambientali. Comune che dovrebbe anche sopportare – se non erro – una nuova strada di accesso. Accesso da dove? Dalla strada Riolese – Casolana, quindi dalla via Emilia e da Castel Bolognese.
Forse non tutti ricordiamo i 23.000 veicoli ogni giorno in transito da Castel Bolognese con tutti i disagi e danni che oramai non fanno più notizia. Ma che restano intatti. Ebbene, a quella mole abnorme di traffico che, lo ripeto, ci sta uccidendo probabilmente molto più che le carni rosse e gli insaccati, si aggiungerà quello di migliaia di nuove pattumiere.
Tutto questo dovrebbe accadere, mentre si dice di volere aumentare la raccolta differenziata dei rifiuti, fino a portare la nostra Regione a decidere nei giorni scorsi di raggiungere prestissimo la quota del 70% di rifiuto raccolto per essere utilmente trasformato. Quindi, forse le stesse persone, decidono un giorno di sfruttare a fin di bene i rifiuti, raccogliendoli in modo differenziato e lavorandoli, e contemporaneamente decidono di sversarli in mezzo alle nostre colline, coprirli di terra, per poi subirne i tutti i danni collaterali all’ambiente e all’economia.
Ma quale logica c’è in tutto questo?
Abbiamo notizia che tanti cittadini imolesi si stanno muovendo – forse in ritardo – per capire meglio gli effetti di questa anacronistica scelta. Credo che anche i cittadini di Castel Bolognese – se non altro per il fatto che per decenni, fino agli anni ottanta, hanno avuto a che fare con gli effetti gravi di una discarica di rifiuti posta sulla loro testa – dovrebbero interrogarsi e porsi qualche problema.
La logica della tutela dei beni comuni e di uno sviluppo civile e razionale della nostra economia dicono che, forse, raddoppiare quella discarica è una scelta sbagliata. Si decida almeno di parlarne.