Castel Bolognese, ecco il secondo sottopasso

Il sottopasso ferroviario della via Lughese è quasi pronto. All’apparenza, se tolte le sbarre, si può percorrere tranquillamente, ma non si sa quando sarĂ ufficialmente aperto. A prima vista denota i problemi del primo: quando piove, in fondo si accumulano acqua e fango.
Il sottopasso è spostato alcune centinaia di metri a ovest rispetto all’attuale attraversamento dei binari di via Lughese. Per arrivarci è stata costruita in mezzo ai campi una strada molto ampia. All’imbocco del nuovo sottopasso è stata approntata una grande rotonda; sì, quasi come quella che da anni e anni aspettiamo sulla via Emilia. Questa rotonda serve per separare il traffico verso Zello. Così ci dice la segnaletica giĂ istallata. C’è da sperare che quel pezzo di strada nuova e quella bella rotonda siano (o possano essere) parte della progettata e tanto agognata nuova circonvallazione. La compatibilitĂ potrebbe esistere. In caso affermativo avremmo, dopo il sottopasso di via Borello e la progettata rotatoria sulla via Emilia, un pezzetto di circonvallazione.

In tutto questo, c’è però qualcosa d’altro che lascia dei dubbi. La via Lughese, strada provinciale, ora porta traffico sulla via Emilia all’altezza delle scuole Ginnasi. Quando questo sottopasso sarĂ in funzione, e il passaggio a livello verrĂ chiuso, ciò non accadrĂ piĂą, con relativo, gradito, beneficio per la scuola. Ma dove sboccheranno quei mezzi, appartenenti a traffico locale e a lunga percorrenza, compreso camion e pulmann di linea? Quel traffico, così come stanno le cose oggi sarĂ coinvogliato sulla via Martiri di Felisio, da dove sboccherĂ sulla via Emilia. GiĂ oggi quell’incrocio è la dannazione per chi opera e frequenta quella zona artigianale. Per uscire sulla via Emilia, senza rotonda o semaforo, le difficoltĂ sono enormi. La fila in determinate ora della giornata è lunghissima e la tensione è alle stelle.
C’è da chiedersi se sia stato, o sia, il caso di accettare una situazione di quel tipo, o se non sia invece opportuno chiedere alla provincia che, con la sua strada, giunga sulla via Emilia in corrispondenza della Casolana, sostituendo l’attaule impianto semaforico con una rotonda, come per’altro previsto dal Piano Territoriale.