Il sentiero di cultura
Una bella giornata di sole ci ha consentito una sostanziosa camminata fra i boschi della Val Pusteria. Ci siamo incamminati da Dobbiaco dopo la partenza della granfondo di sci Dobbiaco – Cortina. Qualche accenno a questo evento.
Il sole non ha sicuramente mitigato la delusione degli organizzatori per la non eccessiva presenza di sciatori. Poco più di 500 (ad occhio e croce), contro le folle sterminate di alcuni anni fa. Forse questo flop è un portato della crisi. Credo però che segnali anche il fatto che molti faticano ad accorgersene. Come gli organizzatori di questa manifestazione che hanno avuto l’ardire di chiedere 60 € di iscrizione.
Ancora alcune parole su questa località, così ambita dagli emiliani. Le strade piene di buchi, come non ho visto in alcuna altra parte d’Italia e il divieto alla sosta dei camper pressochè ovunque. Questi amministratori dovrebbero capire che i camperisti non hanno la rogna, da doverli tenere lontani con tanto di ordinanza esposta a lettere cubitali. Sono turtisti come tutti. Consumano, pagano e quando se ne vanno non lasciano traccia. Proverò a scrivere al Sindaco, casomai mi indicherà dove è possibile sostare e quali servizi offre il suo comune ai turisti pleinair. Sarei felice di ricredermi.
Per la scarpinata, siamo saliti a S.Maria, un piccolo borghetto baciato dal sole… e dal turismo. Anche quì, come credo in tutta la provincia di Bolzano, ai proprietari dei vecchi masi è stato consentito di ristrutturare e di ampliare le abitazioni, consentendo ricettività e servizi turistici, da affiancare alla tradizionale attività agricola. Non solo, è stata data la possibilità di costruire tante nuove case.
Da S.Maria, abbiamo proseguito per Monte Rota. Ancora vecchi masi ristrutturati, ampliati e circondati da nuove case. Annotate le divagazioni urbanistiche, resta da raccontare la bellezza del luogo. A nord grandi prati, boschi di abete rosso, in lontananza maestose vette candidamente innevate. A sud la possanza della catena delle dolomiti; dalle vette del Cristallo, alla Croda Rossa, solo per citare quelle facilmente riconoscibili. Sotto la conca di Dobbiaco e il suo lago. A Monte Rota, in una graziosa casa ampliata a fini turistici, una gentile signora ci ha fatto assaggiare un buonissimo dolce. Abbiamo pensato che se tutto andrà bene, quest’estate torneremo a trovarla.
Poi abbiamo proseguito lungo il “Sentiero di cultura”. Così loro chiamano un bel percorso pedonale e ciclabile per prati, boschi e fienili. Fino a giungere alla chiesetta di un altro piccolo crocicchio di case, da dove siamo scesi, prima a San Silvestro, poi a Dobbiaco. Quattro ore sotto un bel sole e al cospetto di un ambiente da tutelare per le future generazioni.