Un inutile massacro di alberi
Alla faccia del bello. A Tebano il paesaggio è molto cambiato. Questo si deve al repentino abbattimento degli alberi posti nell’alveo del fiume. Ma come se questo non bastasse, la furia delle ruspe e delle motoseghe si è abbattuta anche in buona parte della vegetazione che costituiva l’ambiente attorno alla secolare diga leonardesca steccaia. Quella da cui nasce il Canale dei mulini. Quello che tutti, a parole vorrebbero valorizzare.
Non ha fatto differenza se questi alberi fossero cresciuti nell’alveo del fiume, in vetta all’argine o nell’area dello sterquilinio di proprietà del comune di Castel Bolognese. Tutti uguali, tutti abbattuti, tutti (probabilmente) a rifornire una bella centrale a biomasse. Di quelle tanto celebrate. Sta di fatto che il sito di un’opera idraulica secolare, giustamente celebrata e tutelata, in un baleno ha cambiato faccia. Ora appare un deserto.
Sorprende in modo particolare l’abbattimento del boschetto di acacie e betulle cresciute sull’argine a fianco del ponte e che segnavano il punto di partenza per la visita alla steccaia. Lì dove, dopo avere ripulito dalla sterpaglia, poteva essere posta una panchina e una tabella che indicasse l’opera idraulica da visitare. Solitamente in casi del genere se la vegetazione è troppo folta, si toglie qualche esemplare, ma non si rade al suolo tutto.
C’è da chiedersi chi abbia ordinato quello scempio. Se la Guardia forestale, l’Autorità di bacino, il Consorzio di bonifica, il comune. E quanto abbia pagato la ditta che si occupa degli espianti per conto delle centrali a biomasse che bruciano cippato.
E che dire della scelta di ripulire l’alveo del fiume in quel modo? Qualcuno dirà che è per il nostro bene, che l’acqua potrà così fluire più velocemente e non inonderà Castello. Altri però pensano sia vero l’esatto contrario, che gli alberi hanno la funzione di sostenere gli argini e di rallentare l’acqua che, in caso di piena potrebbe corrodere la rive nelle curve e … inondare Castello. Allora come la mettiamo?
Quello che maggiormente sorprende in questa ordinaria vicenda è il disprezzo che si dimostra di avere della natura e del bello. Il tratto di fiume che va dal ponte di Tebano a quello del Castello è di una bellezza straordinaria. La sinuosità del fiume, le ampissime anse che disegna, il contatto con una campagna splendida, gli orti, la fauna e quelle migliaia di splendide betulle e salici dalle foglie tremolanti che mutano di colore al minimo alito di vento.
Quel tratto di fiume, negli anni è stato visitato ed esplorato da miagliaia di castellani. Tanti di loro si sono innamorati. Gli anziani ricordano con malcelata tristezza il boschetto e la fonte della Pocca. Insomma, quel tratto di fiume è nel cuore dei castellani. Allora bisognerebbe pensare di valorizzarlo e non di offenderlo. Farne un vero, grande parco fluviale. Dalla diga steccaia al Ponte del Castello, dalla diga steccaia al mulino Scodellino. Come due braccia che si propendono l’una verso il mare e l’altra verso il Reno, stringendo una parte della nostra bella Romagna.
Altre volte nel sito ho parlato di questo argomento, fornendo idee e contributi (v. categoria Castel Bolognese alla voce ” Il Canale dei Mulini”). La verità? No, solo parole, ma che vorrebbero essere confrontate con altre parole, per originare progetti per la nostra città e per i cittadini che la abitano.
Onestamente penso che tante cose debbano cambiare, anche a Castel Bolognese.
E’ una grandissima vergogna! Gli amministratori devono essere la ns. voce e non possono permettere uno scempio tale.
La eventuale manutenzione deve essere gestita ed organizzata nel dettaglio altrimenti questi appaltatori tagliano tutto senza distinzione perché sanno che non rischiano nulla.
Non può essere che ci tolgano il verde per mantenere accesa una centrale di dubbia utilità.
La politica del verde a Castello è solo abbattimenti. Se va avanti così abbatteranno pure i tigli del viale della stazione, già oggetto di potature selvagge eseguite da chi è totalmente ignaro della materia e con l’unico scopo di avere legna da mettere in centrale ….
non so cosa pensare…mi sembra tutto una grande follia.
Mi dicono che l’autorità competente appalta lavori di pulizia che consisterebbero nel rimuovere
alberi morti e piante che impediscono o ostruiscono il corso del fiume poi arrivano “quelli” che impiegano molto meno tempo in più guadagnano molto di più radendo tutto al suolo…. nessuno dice nulla nessuno controlla e di questo passo ci raderanno al suolo anche tutto il Senio !!!!!!! ma i nostri amministratori???? dove sono??? cosa pensano????Chi può fare qualcosa di sensato?
e poi quanti anni ci vorranno per ricreare quel luogo?