Piselli che delizia
(2 maggio) Un bel sole caldo, 28 gradi a mezzogiorno, ma si annuncia pioggia.
Lavori. Stamattina una bella passata di poltiglia bordolese (rame e zolfo) per tenere lontana la peronospera e per rafforzare le piantine ultimamente messe a dimora. Ho irrorato le viti, i ciliegi, i peschi. Poi le patate, le piantine di aglio, cipolla e scalogna, i pomodori e le melanzane, i peperoni. Preparato le buchette che dovranno ospitare: zucche, cocomeri e meloni. Trenta cm di lato e di profondità, alla distanza di un metro e mezzo, l’una dall’altra. Nel fondo della buca una spalettata di letame e terra sopra. Ho iniziato a ripulire dalle infestanti il reparto dei fagiolini e fagioli (nati non troppo bene). Fatta la potatura a verde della siepe.
Semine. Ho RIseminato le carote, avendo cura di non affossare troppo i semi. Si dice sia sufficiente qualche millimetro di terra. Forse questa è stata la ragione per cui le prime non sono nate.
Raccolte. Asparagi, cespi di insalata, un buon quantitativo di piselli.
Pollaio. A Giacomina, che continua a scarrozzare, abbiamo aggiunto dieci pollastre da crescere a frumento per il consumo fresco delle mie famiglie. Da un pò di giorni si beccano. La cura è stata quella di cospargergli la schiena di fuliggine presa dalla canna del camino. Mah!
Confermo, i piselli freschi sono una bontà.
Un giorno vorrei analizzare il DNA di quelli che mi danno in mensa per vedere se almeno provengono dallo stesso pianeta dei tuoi!