I borghi

Tredozio, cucina e paesaggio

A Tredozio (Fc), ci capitiamo spesso con il camper nei fine settimana e ci stiamo bene. E’ un piccolo borgo in cima alla valle del Tramazzo, dopo Modigliana.  E’ una cittadina immersa nel verde dei boschi e della campagna. Un luogo tranquillo che fornisce un senso di quiete, dove non si notano eccessi e dove i ritmi della vita sono quelli del tempo passato.

Le persone si conoscono tutte, s’incontrano, si salutano, si fermano a parlare. Le botteghe sono piccole, a conduzione familiare e a dimensione umana.

Al tempo stesso è una città molto viva, di partecipazione di volontariato, di iniziative verso gli ospiti villeggianti. Non ci sono alberghi nel senso tradizionale, il loro è un albergo diffuso, nel senso che sono le famiglie ad essersi attrezzate con le camere da offrire ai turisti.

Se capiti lungo il Corso di primo mattino senti l’odore del pane che i forni stanno cuocendo. I fornai sono veri e propri artisti della farina a giudicare dai prodotti, salati e dolci che ne ricavano.

E’ il paese delle tagliatelle rigorosamente fatte a mano. E sono veramente deliziose, fatte come dio comanda: impasto sodo, morto di uova, sfoglia tirata non troppo sottile e giù nell’acqua bollente, appena vengono a galla via dall’acqua e dentro al sugo. Ragù di carne, sugo con lo scalogno. C’è chi nel ragù mette un pò di castrato. Non esiste una ricetta, esistono tante ricette quante sono le spose di Tredozio. Anche nella trattoria, la sposa fa la sfoglia a mano e offre ai clienti (meglio prenotare) ottime tagliatelle  col suo personale ragù.

Camminando per i boschi puoi incontrare una vecchia casa montanara (Pian di Stantino) organizzata con gusto dove i proprietari offrono una cucina piuttosto ricercata, a prezzi contenuti, che è una sintesi fra la cucina romagnola e quella trentina. In sostanza hanno tradotto in cucina la storia della loro vita. Bello, vero?

A Tredozio, se vuoi camminare a piedi sei quasi sulla soglia del paradiso. Buona parte del territorio è compreso nel parco delle Foreste casentinesi ed è solcato da una rete di sentieri segnalati dal Cai e quindi facilmente percorribili. Se ti piace andare in bici non ci sono problemi, sia per quella da passeggio che per quella da corsa che per la bike. Ti piace nuotare o anche solo rinfrescarti? C’è la piscina. E’ attivo un campeggio stagionale e un’area camper attrezzata disponibile tutto l’anno (5 euro in estate). Piace raccogliere funghi? Quella montagna è generosa (regole da rispettare).

Il territorio è punteggiato dai campanili delle antiche parrocchie. E’ possibile e piacevole visitarle. Quasi sempre incontri un vecchio parrocchiano che ti illustra un pò di storia di quelle terre, un tempo poco ospitali e poco generose, storia che naturalmente girava attorno alla chiesa. Una di queste parrocchie ci ricorda l’epopea della Resistenza. Ci ricorda Silvio Corbari, il suo battaglione, la lotta contro il nazi-fascismo, l’aiuto di quella popolazione, l’utopica repubblica di Tredozio. Si potrebbero dire tante altre cose, ma meglio che ognuno, se ha voglia, le scopra di persona.

La citta di Tredozio, per sua fortuna, non è lungo correnti di traffico di passaggio, quindi è difficile capitarci per caso, bisogna volerci andare. E’ questa la ragione per cui ne ho parlato. Per suscitare almeno un pò di curiosità e spingervi a scegliere di visitarla.

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Un commento

  1. facio badante a tredozio non scrivo corretto pero spero che mi facio capire
    ho letto quello che avete scritto e ho visto le foto mi sono piaciute siette bravissimo a scrivere non vi conosco non ho sentito niente di voi pero sono rimasta bene dopo quello che ho letto congratulazioni

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