Politica

Il fiore del Partigiano

Morto per la liberta

Domenica scorsa il comune di Faenza e l’Anpi hanno inaugurato a Tebano un bellissimo murales. Lo hanno dipinto i ragazzi del Liceo Torricelli-Ballardini, indirizzo artistico, sostenuti dai propri insegnanti, che avevano vinto un bando del comune.

Il murales si trova nella facciata dei locali della ex pesa, ora adibiti a sostegno del corso di laurea in enologia dell’Università di Bolognese. Proprio dove facciamo Acque e Miracoli a Tebano.

Oltre al suo significato, il disegno è bellissimo, frutto del lavoro comune di una classe di giovani ragazze e ragazzi che si sono impegnati in una lezione all’esterno che li ha colpiti e resi felici. Bravi ragazzi.

Il disegno, come vedete rappresenta “la staffetta Partigiana”, quelle donne che ebbero un ruolo fondamentale nella Resistenza, e purtroppo non abbastanza celebrate.

Il fiore del Partigiano è il papavero rosso, il fiore del 25 Aprile, il fiore della libertà. Il fiore dell’amore e del rispetto.

Quel disegno, in quel luogo preciso, vuole anche ricordare il sacrificio di un giovane partigiano, Bruno Bandini, vilmente assassinato a due passi da quel posto da alcuni fascisti. Non dai nazisti invasori, ma proprio dagli italiani servi sciocchi di un orribile disegno di distruzione e di morte.

Bruno Bandini, attivo militante della rete resistente al fascismo, nell’ottobre del ’44, fu catturato per strada. Condotto al comando fu interrogato, con i metodi di allora. Poco dopo alcuni fascisti locali lo prelevarono e lo portarono a Tebano con l’intento di farsi dire dove abitavano i resistenti del luogo.

Bandini non parlò e per questo venne selvaggiamente bastonato, torturato con ferocia e alla finite, finito con colpi di pistola alla testa. Venne sepolto presso le mura del Cimitero. Il suo corpo venne riesumato dopo la fine della guerra, per essere sepolto nel Cimitero di Faenza.

Nel luogo, di fronte al murales, venne eretto una stele in suo ricordo, dove ogni anno viene ricordato dall’Anpi e dal Comune. Ed ora vicino alla stele, il murales. Due ricordi della lotta partigiana in un luogo, Tebano, dove furono molti i partecipanti alla resistenza, in questo modo anch’essi ricordati.    

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