Per la prima volta abbiamo avuto la possibilità di fare quattro settimane continuative di vacanze. Con la fortuna, per due di queste, di avere avuto con noi Margot, col suo babbo. E’ stato un periodo felice, trascorso nel bel mezzo delle Dolomiti, nel Campeggio Alfonsine, a San Vito di Cadore, pochi chilometri prima di Cortina d’Ampezzo,
Sono quaranta tre anni che frequentiamo quel luogo di proprietà delle Regole, sulla sponda destra del Boite, dalle quali don Pio dalle Fabbriche ebbe in affitto un piccolo terreno ombreggiato da maestosi abeti rossi, per realizzare una scuola di vita per i suoi ragazzi.
Siamo affezionati a quel posto per l’incanto del paesaggio che lo circonda, ma anche perchè, per la nostra famiglia, ha significato molto. La ventura di avere incontrato quel prete di campagna, sorridente e bonario, ma con principi positivi e saldi, con gli stimoli che ha saputo trasmetterci, ci ha aiutati a crescere. Ci ha insegnato ad accostare le gioie della vita all’asprezza e alla durezza dei propri contenuti. Per questo non potremo mai dimenticarlo. Ed è per questo che con Margot è la nostra quarta generazione che mette i piedi in quell’angolo di paradiso.
Dopo il ricordo, la realtà del mondo circostante che quest’anno è stata segnata da fatti che ci lasciano l’amaro in bocca. Ci stupisce che una valle e in territorio baciati dalla fortuna, la cui visita è ambita da milioni di persone, si trovi in una fase di trasformazione così poco coerente.
Partiamo dalle OLIMPIADI. La fragilità estrema di quel territorio non aveva certamente bisogno dello stress di un evento di tale portata. E allora perchè si fanno? La ragione è sempre dalla parte dei ricchi e non bada a spese. Le Olimpiadi con il suo giro di denaro servono a riverniciare Cortina d’Ampezzo. Aiutano i possidenti a rifarsi il trucco. Vedendo la località dall’alto, lo sckyline mostra decine di gru in movimento. Abbattono alberghi e palazzi oramai fuori dal tempo e li ricostruiscono in proiezione futura, usufruendo di finanziamenti in parte agevolati e pubblici. A questo, principalmente, stanno servendo le Olimpiadi.
Ma ammodernare Cortina non basta. Bisogna anche arrivarci più in fretta. Ecco allora gli interventi sulla viabilità per correggere curve e fare gallerie e CIRCONVALLAZIONI lungo tutta la vallata cadorina. Con l’effetto che le auto arriveranno più velocemente dalla valle, rimanendo però paurosamente imbottigliate prima di Cortina. Già quest’anno, negli orari di punta per attraversare Cortina si impiegavano almeno due ore.
Sapete che l’abete rosso, l’albero dominante in Valle, è pesantemente colpito dal BOSTRICO. Non come nella valle Pusteria o in Austria, ma i segni dell’avanzamento del terribile flagello è sempre più evidente anche da queste parti. Mi aspettavo una lotta senza quartiere, invece nulla di chiaramente visibile nei boschi. Le macchie di abeti secchi sono in numero maggiore e più estese. Unico segnale evidente il faccione di un politico del Governo affisso in tutte le pareti che dice di “avere fatto” e che si fa pubblicità a spese dello Stato.
Quest’anno, come non avevo mai visto, abbiamo assistito ad un vero e proprio ASSALTO DEI TURISTI. Forse per il caldo o per il desiderio di un numero sempre maggiore di stranieri di vedere quei luoghi. Strade trafficatissime, code interminabili. Passi e aree di approdo alla sentieristica e alle funivie invasi dalla disordinata e massiccia presenza degli automobilisti. I piccoli laghetti alpini colmi di bivacchi, quasi come le spiagge.
A San Vito ci si trova a mille metri di altitudine. Questo per IL CLIMA significa all’incirca dieci gradi in meno rispetto la nostra pianura e con un’escursione notturna molto più evidente. Bene, quest’anno quasi ogni giorno si sono toccati i 30 gradi. D’accordo, qua è più facile difendersi dalla calura, ma la sorpresa è stata davvero grande. Da notare come il caldo eccessivo per queste latitudini abbia fatto sparire quasi totalmente funghi dai boschi. Altro segnale inquietante.
Dicevo del grande flussi di turisti. Molti di questi si sono presentati in CAMPER. Si tratta di una categoria in forte aumento. Chi viaggia in camper ha bisogno di determinati servizi. Ciò che ha stupito è l’assistere a Comuni che a questo fatto non hanno pensato, procurando disagi ad una categoria di viaggiatori che merita rispetto, come tutte le altre. Sono mancati parcheggi adeguati e aree organizzate a ricevere i camper. La risposta è stata che sono stati lasciati allo stato brado, procurando disagio alle famiglie e danni all’ambiente. Le molte decine di camper che abbiamo visto in sosta lungo il Boite non depongono a favore del ben amministrare da parte dei comuni e della Regione. Un tema su cui dovrebbero intervenire in fretta.
Ciò che però ci ha lasciati veramente interdetti sono stati I PREZZI. Hanno rincarato tutto dal dieci al cinquanta per cento. Pensate: il caffè a 1,70€; un piatto di pasta da 12 a 18€; i secondi piatti da 18 a 25€; un quartino di vino 5€; il pane fra 5 e 6€ al kg; frutta e verdura fra i 4 e i 6€ al kg; dal macellaio 3 bistecche di roast beff 21€. E questo nei locali più alla portata.
Insomma, ciò a cui abbiamo assistito in questo paradiso di mondo, ha superato nettamente ogni previsione. Purtroppo in negativo. Per questo viene da chiederci se non sia il caso di riflettere su ciò che ci circonda e se non valga la pena tentare di correre ai ripari.
Baravo Domenico è sempre un piacere leggerti; interessante articolo e bellissime foto.
Grazie, Ivo. Ti preannuncio che stiamo preparando una iniziativa a Granarolo sui Carradori e Museo all’aperto.