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Volontari all’Arena e la paglia che piace

L’Arena delle balle, il senso dello stare insieme come fratelli e sorelle. Domenica scorsa si è conclusa la fase degli eventi sul fiume targati Fuori dalle balle. Dopo che per due anni ci hanno detto (giustamente) di stare distanziati, non era scontato che l’Arena potesse ripartire. Avere costruito a cavallo di un argine del fiume, di un bosco di acacie e di un lembo di campagna – quindi praticamente sul nulla – una vera e propria cittadella, con tutti i servizi di un agglomerato urbano, è stato un vero e proprio miracolo. Particolarmente di questi tempi.

Il merito è di decine e decine di volontari che a Cotignola e dintorni ancora ci sono, che continuano a credere nella bellezza dello stare insieme per dare un senso alla nostra esistenza che non sia solo quello del conformismo che offre vita, ma non speranza e felicità. Con Marisa, lavoriamo in quel contesto da anni e ci troviamo bene. Il nostro compito è quello di ristorare con buon cibo romagnolo i tanti artisti che passano da quelle parti e i volontari dell’Arena. Il nostro lavoro è generalmente apprezzato e questo ci fa piacere. In genere prepariamo piatti di pasta di cui abbiamo cura della qualità dei prodotti e di una preparazione con i canoni della cucina familiare, di casa. Senza dimenticare che siamo emiliano – romagnoli.

Anche il nostro lavoro fa parte di una delle idee forti dell’Arena e dei suoi inventori: quella di creare una simbiosi vera fra gli artisti che si esibiscono e il contesto in cui sono chiamati ad operare, fatto di contenuti, di persone col proprio vissuto, di ambiente e di paesaggio. Credo che questa scelta, a quanto è dato di vedere molto apprezzata, contribuisca ad arricchire anche il mondo degli operatori della cultura e dello spettacolo che lì si esibiscono. E li aiuti a stare con i piedi ben posati in terra.

Ho fortemente apprezzato la qualità degli spettacoli proposti. Di musica non capisco quasi nulla, ma la ascolto volentieri. Di solito quella che viene proposta all’Arena non è mai banale, spesso è ricercata e a volte innovativa, sconosciuta alle persone comuni. Ma l’accento che vorrei mettere riguarda la qualità degli artisti. Anche quando non ho capito quello che hanno detto o suonato a me sono apparsi molto bravi. Veri e propri professionisti. Io non so come se la passino nella vita, se campano di chiacchere, di musica e di palcoscenico oppure se siano costretti a fare anche altro. La cosa certa è che vanno apprezzati e sostenuti.

Infine la paglia. La paglia tiene. Contiene in se messaggi anche subliminali che la fanno apprezzare sempre più. E sono contento che si sia smesso di dire che è un pericolo perchè potrebbe incendiarsi, dopo che si vedono bruciare quasi intere regioni. La paglia è pulita, profuma di pane, ricorda la complicità e i nascondigli della verde età, ti tiene sveglio quando ti ci siedi sopra. Per questo piace.

Dopo Acque e Miracoli a Tebano con la paglia, l’Arena di Cotignola costruita con balle, balline e balloni di ogni misura l’economia e la cultura di fiume ha registrato a Tebano il grande successo di Pizza e bollicine con al centro balle e balloni a fare da sedie, da tavoli e da poltrone. E’ proprio il caso di dire che “sotto la paglia c’è vita”.

 

 

 

 

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