Diserbanti nella linfa delle patate che mangiamo
Camminando per la campagna, circa a metà luglio, mi sono imbattuto a Castel Bolognese e a Cotignola in due grandi campi di patate uniformemente disseccati. La sorpresa è stata grande, avendo subito associato l’azione all’utilizzo di diserbante.
La cosa mi ha lasciato sorpreso, sapendo che la pianta della patata si secca naturalmente alla fine del suo ciclo vegetativo. Poi le patate vengono raccolte. In questi casi i produttori forzano l’azione naturale con l’uso di un potente veleno. Naturalmente sarà una qualche convenienza economica a “giustificare” tutto questo.
Ho segnalato il problema nella mia pagina di facebook, ad alcune persone che ritengo in qualche modo interessate e al mio comune. Su FB – potete vedere nella mia pagina il post del 13 luglio – si è manifestato un discreto interesse; in tanti hanno detto la loro. Alcune persone a cui avevo inviato la segnalazione hanno glissato. Altre hanno risposto in maniera inconcludente. Il Comune prima ha detto non essere la materia di sua competenza, poi però ha dato seguito con una risposta corretta, questa:
“Da informazioni assunte ci risulta che il prodotto usato, Reglone, sia ammesso dai disciplinari della produzione integrata. Il trattamento è stato effettuato il giorno …. e ad oggi, la raccolta non ci risulta ancora avvenuta e quindi sono rispettati ampiamente i tempi di carenza (10 gg) si allega il link della scheda tecnica del prodotto
http://www3.syngenta.com/country/it/it/Prodotti/agrofarmaci/Documents/Etichette/Reglone%20W.pdf ”
Personalmente non avevo dubbi sul rispetto formale delle regole. Vi invito però a visitare la scheda tecnica di questo veleno, poi ditemi se un prodotto di largo consumo come la patata è opportuno che venga trattato pochi giorni prima del accolto con esso. Ricordo che in questo caso l’azione di Reglone non è sulle infestanti, ma agisce direttamente sulla pianta da cui il frutto (la patata) trae sostentamento. Siamo sicuri che parte di quel veleno incontrando la linfa della pianta non entra direttamente nel frutto?
Sarà anche tutto regolare, me vorrei fare presente alcune questioni, sperando che qualcuno riesca ancora ad indignarsi e a battersi perchè qualcosa cambi:
- l’uso di diserbanti/dissecanti ha contribuito all’inquinamento delle acque di superficie e di falda in tante parti di Italia, Valpadana compresa, e viene costantemente associato alla parola cancro;
- indicatori economici recenti ci dicono che le produzioni agricole biologiche sono in forte aumento, perchè meglio remunerate e che i giovani agricoltori – in aumento – guardano sempre più a questa modalità produttiva.
A voi le conclusioni.
quello dell’uso/abuso dei fitofarmaci in agricoltura è un problema gravissimo per la salute e per l’ambiente che però nessuno affronta….. il diserbante, in particolare il glifosate, viene assorbito dalle foglie e uccide le radici che, nel caso delle patate e delle barbabietole, è il tubero utilizzato come alimento. e’ quindi evidente che la questione andrebbe denunciata e affrontata alle autorità competenti…..