Fontanazzo
La terza tappa parte da Fontanazzo. Sette chilometri in bici per andare alla partenza. Chiediamo informazione a tre ragazzini che ci dicono di andare anche loro per la corsa. Noi li seguiamo, fino ad accorgerci che vanno si alla corsa, ma al ristoro di Mazzin, posto in alto. E’ così che arriviamo alla partenza già sudati.
Anche a Fontanazzo il ritrovo è posto in una bella area verde attrezzata. Partenza alle 9, verso Mazzin. Inizio del percorso nervosetto, in lieve in discesa. Da Mazzin, 3 chilometri di salita verso il Catinaccio per un dislivello di circa 300 metri. Un falso piano di un chilometro, poi due tratti di ripida discesa su sbrecciato, che gli organizzatori chiamano “tecnica” quando in realtà è pericolosa. A dire il vero, in diversi punti c’è uno dell’organizzazione che ci avvisa del pericolo e ci chiede di andare piano. Per fortuna nessun problema.
Scesi a Mazzin, torniamo a Fontanazzo lungo il percorso iniziale dell’andata. Complessivamente 11 chilometri, percorsi in due ore e otto minuti, con un dislivello di circa 400 metri. All’arrivo la solita bella accoglienza. Al ristoro un “mastino” catechizza duramente i “portoghesi” che, senza avere pagato il biglietto fanno incetta di bibite e panini. Come a dire che tutto il mondo è paese.
Siamo ospiti del campeggio Rosengarten. Ci stupiscono i servizi che vengono forniti. Per certi aspetti meglio che in albergo. In particolare l’area dei servizi, una costruzione molto grande che ingloba una vecchia casupola o ricovero. Ebbene, qui troviamo gabinetti, docce, lavatoi, lavastoviglie, lavatrici, i freezer, il bagnetto per i cani, la lettiera per i gatti, la sauna e chissà cosa ancora. Grandi spazi, tutto in ceramica, odori vari, la filodiffusione. Credo che tutto ciò sia possibile solo ad una condizione: contributi pubblici ingenti e a fondo perduto.
Siamo a Trento, una provincia autonoma di cui noi italiani normali non conosciamo le leggi speciali di che stanno usufruendo. Il loro obbiettivo è fare restare il massimo delle risorse nel posto. Sono quindi gli abitanti del luogo che si industriano per gestire gran parte delle attività che portano ricchezza. Assieme a gran parte delle tasse che pagano. Credo però esista anche una buona e sostanzialmente onesta capacità di governo.