All’Arena prevale la musica
Si può dire che la musica colta vince sulla birra? Senza volere nemmeno paventare contrapposizioni che sarebbero fuori luogo, penso si possa dire che non solo la musica supera la birra, ma che la musica opera anche una selezione darwiniana della specie.
Anche ieri sera l’Arena era colma di persone; metà delle quali disperse nell’area circostante e nei suoi tanti punti di interesse, ma l’altra metà disponibile ed attenta ad ascoltare cinquanta giovani professori di musica classica suonare i vari strumenti in un contesto non proprio da musica da camera. Si chiamano l’Orchestra Senzaspine ed hanno suonato l’opera di un autore russo dal nome impronunciabile. Il fatto è che quella musica, lieve ed armoniosa, suonata senza l’ausilio degli amplificatori, si è ben sposata con il paesaggio di paglia dell’Arena. E che spettacolo la vista dei pioppi dorati davanti a loro.
La musica richiedeva silenzio, e quel pubblico ha ascoltato in silenzio. Si è deciso di chiudere il bar di canne per non disturbare – rispettando così chi suona, chi ascolta e chi lavora – e le poche rimostranze dei bevitori di birra si sono disperse nel nulla.
Questa sera avremo Ramin Bahrami, un gigante del pianoforte che suona Bach. E domani sera il Grande coro delle Balle di paglia. Proposte difficili, non accattivanti, che non puntano alle masse festivaliere. Proposte che si propongono di offrire stimoli a coloro – tantissimi -, che sono ancora disposti a seguire i sentieri dell’arte, della cultura e del paesaggio. Quindi un programma che in qualche modo seleziona la specie, e che non offre alibi a chi si diverte facendo confusione. E chissà che il futuro non ci riservi la sorpresa dello sbarco all’Arena dell’Opera.