Chioggia, vera città marinara
Gli etruschi, poi i romani gettarono le prime fondamenta di Chioggia. Ce lo ha ricordato il parroco di San Domenico, nella sua perorazione a favore della piccola Venezia. Ci ha detto che Chioggia è diventata figlia di Venezia, dopo esserne stata madre. Ci ha raccontato una “storia” delle due città che non corrisponde a quella ufficiale che si insegna a scuola “figlia non della verità, ma degli interessi della politica”. Ha sostenuto le sue argomentazioni mostrandoci centinaia di libri esposti nella sacrestia e decine di documenti appesi alle pareti.
La chiesa di San Domenico, a Chioggia, è una delle più originali che abbia visitato. Il suo interno, una unica navata, si presenta come un grande museo di arte varia. Dipinti, affreschi, stucchi, sculture, mobili, libri, documenti, oggetti vari sono mostrati al pubblico con uno stile particolare che mostra il carattere poliedrico ed originale dell’anziano parroco.
E’ stato interessante e simpatico che si sia offerto di guidarci nella visita della chiesa, non prima di averci spiegato che alcune opere avrebbero svelato per intero il proprio valore e la propria forza, solo se illuminate; operazione possibile tramite l’inserimento nell’apposita cassettina di una moneta da due euro.
In questo modo abbiamo potuto apprezzare due importanti opere del Tintoretto e del Carpaccio e il Cristo dei pescatori, un crocefisso devozionale, in legno, alto 5 metri con un Cristo il cui volto reclinato muta di aspetto secondo il lato da cui si guarda.
Chioggia è una vera città di mare. Costruita sopra un’isoletta, il suo nucleo storico è intatto da secoli. Conta una delle maggiori flotte di pescherecci d’Italia. La sua bocca di porto è interessata alla costruzione del Mose. Visitarla è piacevole. La vista dei tanti palazzi e vestigia storiche le conferiscono un aspetto austero e rispettoso. Il cuore pulsante della città è costituito dal Corso del Popolo che la solca per tutta la sua lunghezza; è la via dei monumenti e siti più importanti, la via dello struscio, dei bar. Solo in parte è a traffico limitato, con il normale corollario di proteste dei commercianti che denunciano la conseguente “morte del centro storico”.
Il luogo di maggiore suggestione e bellezza è il Canale Vena con i sui ponti, i tanti palazzi che si specchiano nell’acqua limpida, le centinaia di barche attraccate, il suoi portici. E’ piacevole anche perdersi nelle innumerevoli calli che affettano longitudinalmente il centro storico, laddove, lontano dal flusso dei turisti, è possibile incontrare il carattere burbero e ciarliero dei “ciozoti” e gli odori della loro cucina marinara.
Chioggia è una città ad alta frequentazione di biciclette, almeno un terzo delle quali “assistite”. Davvero tante. Sbucano e sfrecciano da ogni parte. Peccato che a questa disponibilità di base dei cittadini non corrisponda un’adeguata rete di percorsi ciclopedonali.
Per chi, come noi, viaggia in camper, il punto base per visitare il centro storico di Chioggia è la frazione di Sottomarina, una lunga isola di sabbia che da secoli protegge la città madre dal mare e dove negli ultimi decenni si è sviluppata l’industria delle vacanze marine.