Avanti insieme
Temo purtroppo che il progetto del PD di unire i due riformismi, sia fallito. La fusione non c’è stata, ognuno ha camminato per suo conto. Il “sistemino” ha retto intanto che è stata possibile la logica dell”‘uno a me”, “uno te”. Poi è entrato in campo Grillo che ha dimostrato che l’Italia è cambiata. Il Pd non ha capito, è rimasto abbarbicato ai suoi vecchi principi e metodi ed è imploso. Ora bisognerà riflettere e sopratutto ascoltare.
Ad ognuno il proprio compito. Intanto che i dirigenti nazionali pensano a come uscire dai guai in cui si sono cacciati, a livello locale dovremo lavorare per costruire case con nuovi mattoni.
Si avvicinano le elezioni comunali, cosa vogliamo fare? Aspettare che si compia la solita litania degli accordi preventivi di vertice fra i partiti e partitini, attendere che ogni sindaco indichi il proprio successore al quale tutti debbono allinearsi, contare sulla regia – a volte funesta – della federazione, oppure vogliamo costruire programmi partecipati dal basso e liste di donne e di uomini fortemente motivati, coraggiosi e determinati a sostenerli?
Io sono per la seconda ipotesi. Penso e spero che in ogni comune della provincia, il 25 aprile (o anche l’1 maggio) le persone che in questi anni si sono battute per un nuovo Pd democratico, inclusivo, progressista e di sinistra debbano aprire il cantiere per le elezioni del 2014.
Io ci sarò col pensiero che il capitale su cui fare riferimento sia innanzitutto quello relazionale e culturale, quel capitale di cui a Castel Bolognese, in questi anni alcuni uomini e donne del Pd hanno purtroppo fatto strame. La mia parola d’ordine sarà AVANTI INSIEME. Chi vuole dare una mano?