La provincia non scalda

Quindicimila i partecipanti alle primarie di ieri: meno della metĂ di coloro che votarono per Bersani, meno di un quarto di quelli che fecero la fila per Prodi. Se poi scaliamo i fan, quelli portati, i doverosi, ci accorgiamo che i cittadini che hanno sentito queste elezioni sono stati abbastanza pochi. Bisagna certo mettere in conto la brutta giornata invernale e il periodo festivaliero, ma questo non basta a giustificare la bassa frequenza.
Le ipotesi possono essere varie. Innanzitutto si può pensare che l’istituzione provincia sia quella meno percepita dai cittadini e non senza ragione. E’ un ente che in particolare smista risorse proprie e della Regione verso i comuni, che quindi regola interessi. Spesso alloca risorse, non in base ad una effettiva pertecipazione degli enti che dovrebbe coordinare e sulla base di criteri di equitĂ e di giustizia, bensì subendo il peso politico dei vari enti. Non a caso le persone piĂą avvedute pensano per il futuro ad accorpamenti su aree vaste per le varie provincie, passando poteri propri alle costituende associazioni dei comuni, quindi piĂą vicino ai fruitori. Nel nostro caso si parla di provincia Romagna.
Una seconda ipotesi giustificativa della scarsa partecipazione, può essere ricondotta la fatto che i competitor non abbiano saputo mobilitare abbastanza con i loro programmi e le loro modalitĂ organizzative i cittadini elettori, a partire dalla schiera sempre piĂą ampia di coloro che allargano il partito dell’astensione. Deve fare urgentemente riflettere la troppo scarsa presenza di giovani al voto.
Detto questo, i risultati del voto espresso hanno largamente premiato Claudio Casadio. Il 66,5% per lui, il 22% all’altra cadidata del Pd Serena Fagnocchi, il 6,5% alla cadidata di Sel Valentina Morigi e il 5% alla repubblicana Luisa Babini. Complessivamente i due candidati del Pd ottengono l’88% dei consensi. Un dato questo assai significativo e importante che fa giustizia di tante critiche che giungono alle primarie dall’interno del Pd. Ricordate Milano?
Come sapete, la lettura dei dati è un esercizio molto complesso e spesso tendenzioso, giustificato in parte dal fatto che bisogna avere il coraggio e l’onestĂ intellettuale di leggerli nella condizione data, e non nella loro asetticitĂ di numeri. Di certo, non ho questa capacitĂ complessiva. Propongo solo una riflessione riferita alla candidata che ho personalmente sostenuto, Serena Fagnocchi. Penso che il suo sia un risultato di valore assoluto, che poteva addirittura essere migliore, ma lo dico a ragione veduta, se non fosse stata indotta ad attardarsi in troppi dibattiti interni con le solite persone, giĂ prevalentemente orientate (dico questo con tutto il rispetto per quelle persone). Serena si presentava come una candidatura dal basso, frutto dell’idea originaria di poche persone; presentava un programma fortemente innovativo, seppure dentro all’orizzonte programmatico del Pd (v. articolo precedente); si è proposta in una condizione di assoluta disparitĂ di mezzi rispetto al suo competitor, che disponeva dell’appoggio di quasi tutto il partito, amministratori, uomini dei poteri economici e tanto altro. Avere ottenuto in quelle condizioni ambientali di minoritĂ , il 22% dei consensi, è un chiaro successo. Evidenzia l’ampio varco da dove può passare una solida e feconda contaminazione in un partito ancora alla ricerca di se stesso. Si tratta di un successo che rappresenta un preciso valore politico e come tale è opportuno che sia riconosciuto.
L’esperienza di ieri conferma la bontĂ delle elezioni primarie per scegliere candidati e programmi. Il candidato che vince è rafforzato, si alimenta la partecipazione dal basso, tende ad allargarsi il perimetro di influenza del Pd e e della coalizione, si pesano le forze e le idee in campo. Questi ultimi aspetti aiuteranno la scelta dei candidati nei vari collegi e, se la coalizione di centro sinistra sarĂ vincente, aiuterĂ nella scelta della squadra di governo della Provincia. Tutto ciò non può fare che bene al Pd e alle coalizioni di centro sinistra. Certo, il meccanismo delle primarie può essere perfezionato, ma la scelta di fondo non può essere messa in discussione.
Mio cognato sarĂ felicissimo, l’ho visto ai seggi al mattino ed al pomeriggio, come un “avvoltoio”. Battute spiritose a parte penso che la percentuale di Serena Fagnocchi sia significativa. Mi chiedo ora cosa resterĂ di questa bella “avventura”. Faccio i piĂą sinceri auguri a Casadio, penso che Serena sia una grande risorsa per il PD.