Spesso ci rechiamo a Rapolano per via delle Terme. Non sono stabilimenti di lusso, i prezzi sono accettabili, dispongono di un vasto parcheggio gratuito per i camper. Le attività sono tantissime, noi frequentiamo le vasche. Coperte e scoperte. Alcune ampie, che permettono anche di nuotare, altre più piccole con le varie bolle e cadute d’acqua.
Siamo nella provincia di Siena, nella zona delle crete. Gli stabilimenti sono collocati nel verde della campagna, al cospetto di piccole colline. La zona è tranquilla, si può camminare a piedi, andare in bici. E’ con la bici che abbiamo scoperto i paesi dei dintorni fra cui Serre di Rapolano e Asciano.
Serre è un piccolo borgo medievale in cima ad una collinetta, abitato e ben conservato. Appare nella sua vista migliore, giungendovi da sud, da Asciano, un’altra piccola perla della provincia senese. Le colline dolci, il verde, le fioriture, i casolari ben conservati, i cipressi che punteggiano il territorio, sono fra le cose belle da ammirare. Poi le piccole botteghe a conduzione familiare dove il lavoro manuale, l’arte e la tradizione hanno ancora il significato della semplicità, della freschezza e della genuinità.
Rapolano si può dire che sia il paese del travertino. Molte antiche cave, ormai in disuso, testimoniano la presenza di questo marmo, non troppo pregiato, ma un tempo largamente utilizzato. Lo si nota ovunque: nelle case, nei manufatti edili, nelle opere di arredo. Ancora adesso viene usato nelle opere stradali. Di fronte alle terme della Queciolaia c’è un bel parco, sorto come opera di risanamento di una cava, appunto, di travertino, punteggiato da decine di sculture fatte con questo particolare tipo di marmo.
Si tratta dell’Italia dei piccoli borghi, di quell’Italia che resiste ad una modernità senza valori, che si riconosce nelle cose semplici e nell’operosità delle persone. Un’Italia da conservare e da valorizzare. Qui sotto potete ammirare alcune foto che meglio di ogni parola testimoniano questo territorio.