I tortelli sono stati graditi
Molti castellani erano scettici: soprattutto per quelli di zucca. Era capitato loro di assaggiarli, ma quel sapore dolce non gli era proprio andato giù. Gli amaretti poi… . Ho chiesto loro di avere fiducia in una preparazione alla romagnola, senza amaretti e con un’amalgama particolare di tre formaggi di qualità.
Ho avuto ragione. I miei amici un pochino diffidenti hanno apprezzato, fino a rimanere stupiti, direi, quasi quasi estasiati. Sono stati molto apprezzati anche quelli ai funghi porcini – seppure poco affini alla tradizione castellana – e anche quelli di patata. Insomma un bel gradimento da parte dei commensali che una volta hanno dimostrato di apprezzare gusti di una certa raffinatezza.
Questo aspetto indica a tutti coloro che promuovono questo tipo, diciamo così, di ristorazione sociale di lavorare sempre più nella direzione di pietanze che esaltino il sapore vero dei prodotti. Di puntare quindi sulla qualità dei prodotti, in un modo di ammannirli che la esalti e anche in una gradevole presentazione del piatto. Puntare quindi sulla qualità, rispetto la quantità, aborrendo definitivamente il detto che mi è capitato di sentire alcuni anni fa “tanto la gente mangia, basta dargliene”. Buono il gradimento anche per uno strudel confezionato sulla base di una ricetta elaborata in famiglia e basata sulla miscela di quattro mele di qualità diverse.
Abbiamo avuto cento commensali, fra cui parecchi giovani e questo mi ha fatto molto piacere. L’utile che abbiamo ricavato, pur in presenza della rchiesta di un contributo economico, per scelta, certamente non esoso e alla portata di tutti, andrà al Partito Democratico locale e all’Associazione Pietro Costa, che collabora alla serie delle “serate culinarie a tema”. Nell’uno e nell’altro caso servirà a finanziare iniziative che non avranno mai una connotazione politica scettaria e smaccatamente di parte, ma sempre più rivolte al sociale e al culturale (questo è un messaggio che rivolgo ai partecipanti con orientamenti politici anche molto diversi da quelli dei proponenti le varie iniziative e che mi auguro siano sempre più presenti anche in futuro). Vorrei che almeno la cucina, fosse un efficace antidoto verso quella politica delle urla e degli insulti, purtroppo oggi troppo praticata da alcuni.
Questa iniziativa, così bella e partecipata, non si sarebbe realizzata senza il lavoro di tanti volontari. Anche con questo modesto mezzo di comunicazione, desidero ringraziarli rivolgendo loro sentimenti non formali. Dalle donne, agli uomini, fino alle ragazze e ai ragazzi. E’ molto bello vedere come, assieme, si lavori fuori dagli schemi e dai ruoli sociali tradizionali di ciascuno. Questo dà, a mio avviso, un senso nuovo alla modernità, umanizzandola verso sentimenti di unione e di fratellanza. Anche questo un buon antidoto verso modelli comportamentali che inducono all’individualismo più sfrenato e becero. Ecco quindi un piccolo esempio dei famosi contenuti che qualsiasi iniziativa, promossa verso un pubblico vasto, dovrebbe sempre contenere.
Ps – Alcuni partecipanti hanno chiesto di conoscere le ricette: ok, nel corso della settimana le pubblicherò.