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Elezioni

Porto Corsini
Porto Corsini

LA CAMPAGNA ELETTORALE – E’ stata brutta perché condizionata dal prepotere dei midia televisivi asserviti in modo vergognoso al signor B. Con i suoi siparietti, con la sua immagine finta, ha sbracato ancora una volta, impedendo una riflessione serena sui temi di attualità e alimentando di fatto la disaffezione al voto.

PDL – A capo del suo  partito, il signor B perde il 5/6 per cento dei voti sia sulle europee che sulle politiche. Eppure tutti giù a dire che ha vinto. Quando in realtà a vincere è stata la Lega. Scommetto che se, dall’altra, parte avesse vinto L’Italia dei valori, nessuno avrebbe incensato Bersani come vincitore. Ma allora perché, mi chiedo.

PD – Le cose non sono andate male, ma è molto difficile pensare potessero andare peggio. Sento parlare di alleanze da Grillo, a Casini, alla federazione dei comunisti, passando per Vendola, qualche repubblicano, alcuni socialisti, un po’ di Verdi. Se partiamo da queste alchimie tattiche come possiamo pensare di avere un programma chiaro, preciso, fatto di pochi punti, con dei si e dei no chiari e chiaramente comprensibile da tutti? Mah, attendo spiegazioni.

SINISTRA/SINISTRA – Stavolta nessuno potrà incolpare Veltroni. Dovranno pensare a cosa fare da grandi, soprattutto se sta loro a cuore di mantenere in vita qualche valore della storia da cui provengono. Purtroppo se parliamo di valori, la vedo brutta se può accader che l’assessore di una giunta di centrosinistra si candida sindaco in un altro comune, contro una coalizione di centro sinistra.

VENDOLA – Con tutta la simpatia per la persona, dimostra di funzionare solo a casa sua. Credo sia ormai nella natura delle cose la confluenza del SeL nel PD, naturalmente rinnovato e corretto.

EMILIA ROMAGNA – Inutile girarci attorno, il voto per il Centrosinistra non è andato bene. Lo storico riformismo emiliano getta qualche crepa, non basta più. Servono persone e soprattutto idee nuove.

MALPEZZI – E’ il nuovo sindaco di Faenza. Contro i profeti di sventura, ha vinto e bene. Quindi a Faenza, come in Puglia, come a Venezia, le primarie non sono state un errore. E il risultato delle primarie non è stato determinato dai furbastri degli altri partiti, camuffati da Pidini per fregare il partito. Tanto meno hanno inciso quei signori delle tessere che, ponendosi sul mercato, dicendo di rappresentare duecento iscritti del Pd, sono passati armi e bagagli dall’altra parte, con Minardi. Di questo episodio non si è capito molto. Personalmente, al pensiero di militare in un partito, dove possono accadere, anche dalle nostre latitudini, cose di questo tipo, non mi fa sentire completamente a mio agio.

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3 commenti

  1. @domenico
    Caro Rino, non desidero confutare il tuo dire che in diverse parti condivido. Ma solo chiarire taluni aspetti delle mie affermazioni, partendo dall’assunto che ognuno scrive, e io per primo, come sa.
    “Le cose non sono andate male, ma è molto difficile pensare potessero andare peggio”. Voleva essere una sorta di ossimoro (accostamento antitetico). Posso sbagliare, ma sembra chiaro che l’accento, e quindi il mio parere, cada nella seconda parte della frase.
    … sinistra/sinistra: “Dovranno pensare a cosa fare da grandi”. Intendevo la Federazione della sinistra (e non anche il SeL). Ho usato una frase fatta, largamente in uso. Non volevo offendere e tantomeno deridere nessuno. Nella misura in cui può essere apparso il contrario, chiedo scusa.
    Circa l’auspicio della confluenza di SEL nel PD (“rinnovato e corretto”), penso naturalmente ad un PD “federato” e non alla resa incondizionata di nessuno.
    ”Questa è la politica.” La mia è stata una constatazione. Amara. Nel merito concordo con te. Il “voto utile” può essere la considerazione finale del singolo elettore. Per ogni partito qualunque voto liberamente espresso deve essere considerato “utile”.
    Domenico

  2. Rino Gennari ha così commentato:
    COMMENTO AL TUO PEZZO SULLE ELEZIONI E BREVI NOTE SUL RAPPORTO TRA ETICA E POLITICA

    Elezioni
    1 – Allego un mio primo commento.
    2 – E’ generalizzata la convinzione, anche nel PD, che il centro destra ha vinto, anche perché ha raggiunto quel risultato nonostante i gravi problemi che l’hanno investito nell’ultimo anno e anche per ciò che ha fatto e non fatto (specie Berlusconi). Certo, il ridimensionamento del Pdl e il rafforzamento della Lega apre dei problemi al loro interno, ma hanno vinto. Per il PD tu hai scritto: “Le cose non sono andate male, ma è molto difficile pensare potessero andare peggio”. Rifletti. E’ possibile scrivere una frase così ? Non ti rendi conto che la prima e la seconda parte sono tra loro in contraddizione ? Comunque, tranquillo. Se continuiamo su questa strada impegnandoci un pò di più, possiamo riuscire ad andare peggio. Poi prosegui: “Stavolta nessuno potrà incolpare Veltroni”. Ti riferisci al voto utile. La storia di Veltroni è del 2008 e sappiamo tutti quanto incise allora la scelta di chiedere il voto utile. Allora, quella che tu chiami sinistra/sinistra non raggiunse il 4%, mentre nel 2009 e nel 2010 si è attestata sul 6%. Per carità, sempre cifre irrisorie, ma la responsabilità di Veltroni resta tutta intera, considerando anche il fatto, negativo pure per il PD come poi dallo stesso riconosciuto, che la sinistra restò fuori dal parlamento e che aiutò Di Pietro a superare il 4% con tutti i problemi che da allora ciò ha provocato. Poi affermi, riferendoti alla cosiddetta sinistra/sinistra: “Dovranno pensare a cosa fare da grandi”. A parte il contenuto obiettivamente sprezzante e derisorio di questa frase, è abbastanza ridicolo che si richieda a chi è così piccolo cosa vuol fare da grande, da parte di chi è già molto più grande, sia pure non abbastanza, e ancora non sa cosa vuol fare domani e non sa cosa sta facendo oggi. Cosa potrà valere Vendola domani a livello nazionale, è troppo presto per dirlo, mentre è provato che i dirigenti nazionali dei DS e del PD (da 15 anni), hanno già ampiamente dimostrato di non sapere vincere e, quando vincono, di non sapere durare. E lasciamo stare le storie delle responsabilità della sinistra nelle cadute di Prodi. Forse si può sostenere questa tesi con qualche appiglio per 1998 ma, se ricordo bene, nel 1996 RC non aveva una posizione organica nella maggioranza, e comunque senza quel partito non avremmo vinto, mentre per il 2008, guarda alla tua destra e dentro i DS. A proposito di valori, citi un esempio al quale se ne potrebbero opporre centinaia o migliaia a carico del PD. Lasciamo stare. La confluenza nel PD, per quanto mi riguarda, te la puoi scordare, e una delle ragioni tra le tante, è la concezione del rapporto tra etica e politica, della quale abbiamo parlato brevemente a Portocorsini e sulla quale tornerò dopo.
    Secondo il mio parere, tutti dobbiamo individuare e scegliere un radicamento sociale che non può estendersi a tutti i soggetti, ma che deve tuttavia consentirci di parlare a tutti e di proporre una visione per l’Italia. Il pensiero necessario per farlo per gran parte esiste già e non è stato prodotto dai politici puri (Sen, Fitoussi, Stiglitz, Ruffolo e tanti altri). I politici devono sollecitarne lo sviluppo e trarre da esso la sintesi politico-programmatica-strategica. I politici, nel mondo di oggi, non possono produrlo, altro è il loro compito. Colgo l’occasione per puntualizzare che secondo me ci vogliono idee giuste, lasciando perdere la retorica del nuovo.
    Poi, non possiamo ripresentarci con dirigenti i quali non riscuotono fiducia. I voti persi dal CD sono finiti nell’astensione, perché erano delusi da tutti, anche dai nostri.
    Bisogna rimescolare molte cose e ripartire col contributo di tutti coloro che sono in grado di offrire quelli giusti, poi si vedrà nel corso del processo quali assetti politici la sinistra dovrà darsi. La confluenza di SEL nel PD ( “rinnovato e corretto”, ma come, ma quando, e per opera di chi ?) sarebbe un’operazione senza respiro e quindi senza futuro. La somma di due perdenti, non produce un vincente.

    Etica e politica

    E’ questione molto dibattuta, sviscerata in almeno centinaia di libri. Io ho letto solo una piccolissima parte di quanto è stato scritto. Poi ho usato quel pò di discernimento di cui dispongo.
    Solo pochi cenni, quelli che mi bastano per giungere ad una conclusione netta, inequivocabile.
    Parto, come esempio, da quanto ci siamo detto recentemente.
    Io ho affermato che è stato sleale, disonesto, fare ciò che ha fatto Franceschini (e altri) nel 2008. Cioè sostenere negli ultimi giorni di quella campagna elettorale e nei due giorni delle elezioni, che il PD (con Di Pietro) era ad una incollatura dal CD, e che quindi a maggior ragione si doveva dare il cosiddetto voto utile, mentre sapeva, ed era noto a quanti si erano tenuti minimamente informati, che il distacco era di almeno 5-6 punti (che poi le urne fissarono in 9 punti). Questa è stata una menzogna consapevole, inammissibile nella pratica politica democratica. La tua risposta è stata: ”Questa è la politica.” Evidentemente condividendo, se ho capito bene, questo modo di fare politica. Ebbene, questo è un modo di fare politica che mi ripugna e che cerco di combattere ovunque la vedo praticare, anche dentro il movimento del quale ora faccio parte.
    Non ho voluto rivangare il passato. Quella vicenda mi è servita come esempio per l’oggi, anche perché la tua risposta è di circa un mese fa.
    Sono certo che ti rendi conto di quanto sia difficile, se non impossibile, dialogare tra coloro che sono ispirati da questi due modi opposti di fare politica.
    Di questo scritto puoi farne l’uso che vuoi. Posso fare altrettanto col tuo ?

    Rino

    10 aprile 2010

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