Le foto qui sotto ritraggono l’orto che coltivo accanto al Senio, prima e dopo la catastrofe.
La domanda è: ma come trattiamo la terra portata dalla fiumana? Da un amico universitario con colleghi agronomi arrivano queste informazioni.
Quella è argilla, con l’argilla si fanno i mattoni. L’Appennino è costituito dall’80% di argilla. Sul terreno argilloso si coltiva bene la vite, ma anche l’olivo.
Bisogna ararlo profondo – almeno 50 cm – e concimarlo molto con letame di bovino, ma va bene anche di altre specie.
In conclusione: se non abbiamo voglia di vangare l’orto a doppia profondità di quanto facciamo abitualmente, quell’argilla è meglio toglierla. Si aspetta che si solidifichi, si porta fuori dall’orto… e continuiamo come prima, fino alla prossima fiumana.