Prima zanzare, primi becchi
La difficile convivenza con il coronavirus sta impattando in questi giorni con l’arrivo delle zanzare. Inutile parlarne, conosciamo tutti i problemi che creano. A dire il vero io che le soffro parecchio – ma penso di essere in buona compagnia – sono preoccupato del fatto che non se ne parli e che non sia ancora partita la campagna per contrastarle. Sappiamo cosa bisogna fare: togliere loro il brodo di coltura costituito principalmente dai ristagni dell’acqua.
Negli anni abbiamo saputo che ci sono dei comportamenti da tenere e delle operazioni da compiere. Compiti affidati in primo luogo il senso di responsabilità di ognuno di noi. Nella sostanza dobbiamo avere cura di eliminare ogni ristagno di acqua alla nostra portata e trattare periodicamente con il materiale anti larva caditoie e pozzetti.
L’ideale sarebbe consegnare ad ogni famiglia e ad ogni attività economica il materiale che serve per prevenire la schiusa delle uova. La mia proposta sarebbe quella di provarci. Iniziammo anni fa e mi convinsi che poteva funzionare. L’anagrafe comunale consente di avere l’elenco delle famiglie di ogni comune. Organizzando alcuni momenti di consegna, che potrebbero funzionare come la consegna delle mascherine, si arriverebbe a coinvolgere buona parte delle famiglie. Spuntando dall’elenco chi ha avuto il prodotto si giungerebbe alle famiglie e attività che non si sono attivate. Queste, potrebbero essere successivamente contattate dai volontari della Protezione Civile. Ho letto che così fa Conselice.
Questo lavoro andrebbe fatto almeno prima delle prossime piogge. So bene delle difficoltà del momento, ma anche le zanzare sono un problema. Anch’esse possono veicolare malattie che, in qualche caso, possono essere gravi come già è successo. Sarebbe meglio, e possibile, non rischiare.
Affido questa piccola riflessione alla rubrica del sito “Idee e proposte” per Castel Bolognese e a chi ha voglia di leggere, convinto così di adempiere ad un dovere civico che è di tanti, ma che sarebbe bello fosse di un numero ancora maggiore di cittadini.