Spaghetti con bottarga di aringa
Ricordo come l’aringa sia stata una componente importante della cucina della mia famiglia di contadini poveri dell’appennino faentino. L’aringa arrivava generalmente in casa i giorni di mercato, in inverno. Si presentava in forma essicata e salata come ancora oggi la si trova in qualche piccola bancherella dei mercati locali. Ricordo che veniva messa in graticola e suddivisa in piccoli bocconi. Era qualcosa di molto apprezzato, della quale c’era chi gustava particolarmente le uova e chi il latte. Quelle col latte si diceva fossero meno salate.
Memori di questa storia, ogni inverno acquistiamo un’aringa e la cuciniamo. Quest’anno abbiamo chiesto a Fabrizio un’aringa con le uova e abbiamo pensato di farci gli spaghetti. Debbo dire che il risultato è stato ottimo e per ricordarcene, scriviamo come abbiamo proceduto.
Il primo pensiero è stato quello di dissalarla, almeno leggermente. Allora abbiamo immerso il pesce sfilettato per 36 ore nel latte, rinnovandolo dopo 18 ore. Abbiamo tolto le uova e pensato di utilizzarne la metà, per due persone.
Per la pasta abbiamo usato spaghetti quadri e ruvidi della Molisana. Mentre cuoceva la pasta, abbiamo passato le uova di aringa in olio Evo e aggiunto pezzettini di aringa (circa 1/4 dell’intero pesce). Abbiamo saltato per un minuto, lavorando con la forchetta per scomporre le uova. Poi aggiunto gli spaghetti al dente e mezzo mestolo di brodo di cottura. Saltati gli spaghetti fino alla consistenza dovuta, abbiamo messo nel piatto e aggiunto una bella grattata di pepe e un filo d’olio. Poi in tavola. Un sapore vivace, che sa di una volta, ma non per questo meno gradito.