Borgogna, Tournus e il suo fiume
Dal valico della Maddalena, siamo scesi a Barcellonnette e proseguito verso Gap, decidendo di sostare per la notte sul lago di Serre-Poncon. Poco prima del lago, abbiamo incontrato un bel sito geologico chiamato con fantasia Les demoiselles coiffèes (credo voglia dire “Le ragazze pettinate”). Il comodo parcheggio – in Francia dove c’è una cosa bella da vedere, trovi quasi sempre il parcheggio e un cartello informativo – facilita la sua visita. Una breve risalita su comodo sentiero consente di avvicinare particolari guglie di materiale friabile nel tempo, con un caratteristico masso in cima.
Per la notte ci siamo fermati nella cittadina di Savines le Lac che potremmo definire la capitale del lago. Come il lago, anche la cittadina è artificiale, nel senso di apparire come un agglomerato di case sorte qualche decennio fa dopo che il lago ha sommerso il paesino a valle. Si tratta in prevalenze di seconde case e di strutture di servizio legate ad un turismo del lago molto ben sviluppato. La sosta, in una comoda area camper ad alta tecnologia, e con tutti i servizi (8 euro).
Proseguendo, abbiamo visitato brevemente Gap. La città ricorda epiche imprese del ciclismo. Siamo capitati di sabato, giorno di mercato. Ci siamo subito immersi in una delle situazioni più caratteristiche delle città francesi: il mercato ambulante. In Francia i mercati sono molto diversi da quelli italiani dove, professionisti di quel lavoro, vendono di tutto. Qui, invece, sono costituiti in netta prevalenza dalla presenza di contadini con i loro prodotti, da piccoli artigiani e da bancherelle di antiquariato e di oggetti personali. Davvero curiosa e simpatica la presenza del bar ambulante con tanto di tavolini e sedie.
Da Gap, abbiamo imboccato la Route Napoleon. Una bella strada fra i mutevoli paesaggi montani della regione. I diversi valichi da superare, e micidiali discese, non la fanno però favorire ai conduttori di camper.
Risalendo verso Grenoble, abbiamo visitato la cittadina di St Bonnet en Champsaur, storica, bella, da vedere. Giunti a Granoble, abbiamo preso l’autostrada fino a Macon. Imboccata la statale, abbiamo puntato su Tournus, dove abbiamo scelto di sostare per la notte. Ci siamo diretti verso i parcheggi del fiume Saone. Siamo stati fortunati, nel senso che la riva del fiume è molto ben attrezzata per lo svago e dispone di possibilità di sosta per i camper.
Diversamente da quanto si fa in Italia, in Francia i fiumi sono valorizzati come beni ambientali e paesaggistici. Quindi, cura del verde, un bellissimo percorso ciclo-pedonale, valorizzazione e sviluppo delle attività vicine al fiume. La mattina dopo, lungo il Saone, abbiamo percorso in bike una ventina di chilometri di pista in direzione Macon, rimanendo incantati dalla bellezza del paesaggio. Fra tante cose belle, abbiamo visto come possa essere trasformata utilmente una cava di inerti attigua al fiume (del tipo di quella di Cuffiano, per capirci) e come il fiume possa essere una componente dell’economia del territorio, oltre che sede di svago e di attività motorie. Un modello che dovrebbe fare riflettere chi, ad esempio, si occupa della gestione dei fiumi nella nostra provincia, quella di Ravenna, dove invece si preferisce svilire i fiumi alla sola funzione idraulica.
Nel primo pomeriggio, siamo partiti per il Morvan, non prima di avere dato un’occhiata ad una partita di rugby, nel campo a fianco del parcheggio, giocata dai giovani, in attesa della gara di prima categoria. Ancora una volta, vedendo giocare quei ragazzini, ho avuto la riprova della bellezza di questo sport di squadra, che in Francia sta sopra al calcio.
Verso sera siamo giunti a St Brisson, una piccola cittadina del Parco regionale del Morvan – sede della Casa del Parco – e abbiamo poggiato le ruote del camper nel cortile della casa di Oriano, Verò e Nina.