San Giovanni Rotondo
San Giovanni Rotondo deve la sua notorietà a Padre Pio, oggi San Pio. Ci ha mosso verso questa cittadina il desiderio di ammirare il Santuario progettato da Renzo Piano.
San Giovanni Rotondo ha visto negli ultimi decenni un forte (a caotico) sviluppo; è l’unico luogo dove si possono vedere gru in azione. E’ un luogo dove è immediatamente percepibile l’intreccio fra religione e affari. Attorno alla figura, prima del Padre poi del Santo, hanno costruito molte attività, in prevalenza di tipo medico-ospedaliero e ricettivo, che in parte paiono sfruttare la disperazione di tante persone.
Non so se i conti dell’investimento, nella sua componente economica, tornano. Se domenica scorsa, grazie al tempo bello, l’area del Santuario ci hanno detto brulicasse di decine di migliaia di fedeli e di curiosi, il giorno dopo su quell’area eravamo poche decine di persone.
La forma del Santuario è del tutto dissimile al modello comunemente conosciuto, quindi è un’opera veramente sorprendente. Disegnata a semicerchio, sostenuta da un sistema di archi in pietra locale disposti a raggiera, con un tetto variamente modulato in rame ossidato, si presenta come struttura molto accogliente. E’ bene illuminata, l’arredo è essenziale e sobrio. L’altare è molto semplice, quasi indistinguibile e questo credo rappresenti un tratto di modernità, rispetto la tradizione.
A corredo del Santuario hanno costruito un enorme sagrato, ricavato da un campo di vecchi ulivi in parte conservati, per le adunate di massa dei fedeli e dove si può celebrare la Messa. Il complesso del sagrato è poi impreziosito da diverse opere d’arte.
Il Santuario consta poi di una parte Inferiore. Si tratta di ambienti che si notano per la loro ricchezza e sfarzosità. Se ho ben capito, il locale che ospita le spoglie del Santo, ha l’ampia volta rivestita di fogli d’oro. Il corridoio che porta a quella che potremo definire la cripta del Santo, è completamente istoriato da scene che rappresentano la vita del Santo e realizzato in prezioso mosaico. Davvero curioso il fatto che in una di queste scene, che vuole rappresentare la disponibilità del Santo ad avere una buona parola per tutti indipendentemente dal proprio credo, abbiano messo nelle mani di un agnostico l’Unità.
L’ultima constatazione su cui mi soffermo è come questa preziosa opera sia gradualmente soffocata dalle costruzioni in muratura che stanno sorgendo, e questo è un vero peccato.