Sanità, cosa cambia
Il prossimo anno avverrà una profonda riforma del nostro sistema sanitario, come conseguenza dei forti tagli decisi a suo tempo dal governo Monti. A seguito di ciò, come sapete, si parla di una unica Azienda sanitaria per la Romagna.
Da molte parti si rileva che di questa vicenda, che ci riguarderà tutti, si sa molto poco. Da più parti si sta correndo ai ripari, come nella Bassa Romagna dove mercoledì scorso si sono riuniti, a Massalombarda, tutti i Consigli comunali per ascoltare la presentazione degli indirizzi generali della futura riforma. Protagonisti della presentazione il Direttore Generale della Ausl Ravenna, il Presidente della Provincia; a fare gli onori di casa il Sindaco di Lugo.
Andrea Leggeri, un caro amico di Bagnacavallo impegnato in politica e candidato alle primarie del Centro Sinistra alle prossime elezioni nel suo comune, ha partecipato alla riunione della quale ha tratteggiato una sintesi nel suo blog. Sintesi che vi invito a leggere e dalla quale potrete rendervi conto della complessità del problema che ci troveremo di fronte: Ausl unica e collaborazione creativa.
Col tempo risulterà sempre più chiaro come uno dei cardini della nuova riforma siano i servizi dislocati nel territorio, quindi le strutture di prossimità, le cosi dette Case della Salute (una evoluzione dei servizi resi a Castel Bolognese nella sede dell’ex ospedale). A questo proposito leggo da tempo dell’avvio di alcune esperienze sperimentali in provincia: Bagnacavallo, Russi, Brisighella, se non erro. Nessuno parla più di Castel Bolognese, quando nel corso della passata legislatura si era ampiamente discusso e concordato che la fase sperimentale delle Case della Salute partisse proprio dall’esperienza – positiva – di Castel Bolognese.
Mi chiedo come quell’impegno sia stato difeso dagli attuali amministratori e come mai non sia stato onorato.