Idem, non poteva restare
L’epilogo della vicenda Idem è stato quello giusto. La Idem è stata eletta per attuare un programma che recava in testa la parola “moralità”; chi chiede agli altri, come il Pd giustamente fa, il rispetto delle regole, a maggiore ragione debbono valere per se stesso. Peccato che per far valere questo principio sia dovuto intervenire Enrico Letta.
Non conosco la signora Idem; alle primarie non l’ho votata perchè non ho mai capito bene che persona politica fosse. Non ho mai avuto il piacere di leggere qualcosa scritto da lei, nè di ascoltare una sua conferenza, tantomeno di conoscere le sue vere idee. So, come tutti, che è stata una grande lavoratrice sportiva, come tanti altri sono bravissimi nella loro professione. Da questo, a farne un Ministro della Repubblica, secondo i miei parametri, ce ne corre.
Tutti abbiamo visto le lacune di vario tipo contenute nella sua difesa, fra le quali tentare di addurre a sua discolpa il fatto che tutto era partito da un’articoletto scritto in un giornale locale. Quasi a significare che le notizie dell’informazione locale non meritano attenzione e risposte. Un atteggiamento sbagliato, purtroppo abbastanza comune fra gli amministratori e i politici della nostra provincia, che fa parte di una interpretazione della politica che spero sia messa da parte e poi definitivamente sconfitta con il prossimo congresso del Pd.