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Anatidi in cucina, moriglione in arrosto e nel risotto

Fra le anatre ce n’è una che si chiama moriglione, in dialetto romagnolo magas. Un caro amico me ne ha regalate tre, congelate, cacciate non so dove. Le abbiamo cucinate e i piatti preparati sono risultati particolarmente appetitosi. Da ex cacciatore, erede di una antica tradizione familiare, ho mangiato molta cacciagione, spesso apprezzabile, ma mai come in questo caso.

Abbiamo pensato di farle arrosto, utilizzandone parte il giorno dopo per un risotto, quindi arrosto e risotto di moriglione.

Arrosto di moriglione.

Lavate le bestiole e tolto loro la pelle, le abbiamo divise in due e ricoperte di un abbondante trito di carota, cipolla sedano, sale, pepe. Abbiamo aggiunto un bicchiere di buon vino rosso e lasciato marinare il tutto per oltre due ore.

Nella pentola di cottura, in poco olio, abbiamo messo gli odori della marinata e li abbiamo soffritti. Poi infarinato i mezzi di moriglione e messi a soffriggere a fuoco vivace negli odori. Abbiamo aggiunto il liquido della marinata, qualche foglia di alloro e di rosmarino e incoperchiato la pentola. Cottura a fuoco lento per almeno due ore.

A cottura ultimata, abbiamo tolto la carne e posata nel piatto di portata. Raccolto gli odori, passati al mixer e distribuito il sugo sopra la carne. Poi in tavola con del buon vino rosso.

Risotto col moriglione.

La sera prima avevamo rimasto un moriglione abbondante e abbastanza sugo e allora abbiamo pensato ad un risotto.

Mai scelta culinaria fu più azzeccata.

Con le dita, abbiamo disossato l’animale, tritato la carne e messa nel sugo avanzato.

In una pentola a parte abbiamo preparato un buon brodo vegetale.

Per due persone abbiamo tirato in poco olio 160 gr di riso e avviata la cottura, aggiungendo brodo. Dopo qualche minuto abbiamo messo l’intingolo del moriglione e continuato la cottura per il suo tempo, aggiustando in fine di sale.

Il risultato è stato davvero sorprendente. Un solo rammarico: dopo avere visto le foto delle bestiole abbiamo pensato che forse è meglio non cacciarle.

 

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